Scoppia la bufera all’indomani della pubblicazione dell’elenco degli immobili occupati da centri sociali, movimenti, comitati e aumentati – passando da 10 a 24 – con l’amministrazione guidata dal sindaco di Napoli, Luigi de Magistris. “È l’ennesima conferma che De Magistris e la sinistra spalleggiano i centri sociali e quei quattro cretini figli di papà che si fingono rivoluzionari per devastare le città. È uno spettacolo indegno che abbiamo visto mille volte e che rischia di ripetersi anche domani (oggi, ndr) a Roma” commenta la deputata di Fratelli d’Italia, Giorgia Meloni. Riferendosi ai fatti accaduti lo scorso 11 marzo a Napoli, quando il corteo Anti-Salvini a cui erano presenti diversi attivisti degli stessi centri e movimenti che occupano gli immobili, si è trasformato negli scontri che hanno distrutto il quartiere di Fuorigrotta con un bilancio di 34 feriti. Impossibile per tutta la giornata di ieri parlare con il consigliere comunale di deMa, Eleonora de Majo proveniente dalle fila di Insurgencia o con l’assessore al Patrimonio, Carmine Piscopo, mentre sui social scoppia la polemica sugli immobili per la maggior parte comunali e abbandonati, in alcuni casi assegnati con una delibera sui beni comuni dall’amministrazione de Magistris, e spesso infine occupati abusivamente da anni. “Si tratta di spazi abbandonati – replica Giovanni Pagano, attivista di Zero81, che pure si trova in alcune strutture – sottratti alla speculazione di personaggi come Alfredo Romeo o alla svendita. Da anni esiste un processo di rigenerazione urbana e attivazione della cittadinanza non solo a Napoli, ma in tutta Europa. In questi immobili si fanno attività sociali come ambulatori popolari e doposcuola”. E ancora: “Noi non siamo i figli di papà, la Meloni venga a vedere i nostri redditi. Ci rimbocchiamo le maniche per la città, non siamo tutti gente oscura e nemmeno ragazzini del sindaco”. Intanto sul tavolo della Procura e della Corte dei Conti il dossier inviato dal consigliere comunale di Fratelli d’Italia, Marco Nonno per chiedere anche conto su chi paga le utenze e su eventuali danni erariali. “Si chiarisca l’iter delle assegnazioni, occupazioni ma soprattutto delle spese. Le utenze, il fitto dell’immobile, la manutenzione, tutto a carico del Comune e dei napoletani? Su questo tema non si molla di un centimetro”commenta Marta Schifone vice coordinatrice cittadina di FdI. “Pensare di legittimare la pratica dell’occupazione verso chi politicamente ci appare come più vicino è una roba allucinante. Dovremmo procedere attraverso bandi che diano a tutti la possibilità di partecipare – commenta il capogruppo in Consiglio comunale Pd e presidente della Commissione Trasparenza, Federico Arienzo -. Non giudico il valore di quello che viene fatto in queste strutture, ma il fatto che non si dia a tutti l’opportunità di concorrere con un progetto è da condannare”. Anche il presidente regionale di Libera, Fabio Giuliani dice di “guardare con interesse a questa sperimentazione di beni comuni, di rigenerazione degli spazi. Ma quest’esperienza va regolamentata per evitare che si sfoci in abusi”.
politica
26 marzo 2017
Immobili occupati, Meloni attacca de Magistris