Torre del Greco. Chi si aspettava un’udienza scoppiettante e avvincente sarà rimasto sicuramente deluso. Perché i testimoni eccellenti ascoltati in aula – i sei direttori delle banche in affari con la Deiulemar compagnia di navigazione – si sono trincerati dietro un’impressionante serie di «non ricordo». Arrivando, addirittura, a negare di avere mai conosciuto il capitano Michele Iuliano. Ovvero, il comandante al timone dell’ex colosso armatoriale di Torre del Greco per circa 40 anni.
Il consulente tecnico
Il primo a essere ascoltato è stato il professore Roberto Tizzano, chiamato a fare luce sul percorso finanziario portato avanti dagli esponenti della seconda generazione delle famiglie Della Gatta, Iuliano e Lembo con particolare riferimento alle “sventure” della Deiulemar Shipping. Interrogato dai difensori degli armatori-vampiri – alla sbarra ci sono Angelo Della Gatta, Pasquale Della Gatta, Micaela Della Gatta, Giuseppe Lembo, Maria Luigia Lembo e Giovanna Iuliano – l’esperto della Deloitte ha ricostruito le vicende economiche-finanziarie dell’ex colosso armatoriale, sostenendo in buona sostanza come le stesse non avessero portato a un depauperamento della holding.
I direttori di banca
Archiviato il contro-esame del consulente tecnico, sono cominciati gli interrogatori dei sei direttori di banca chiamati a raccontare i rapporti intrecciati a cavallo tra il 2005 e il 2012 con la Deiulemar compagnia di navigazione: i vertici di Bcp, Unicredit, Cariparma (oggi Crèdit Agricole, ndr), Monte dei Paschi di Siena e Banco di Napoli hanno – in buona sostanza – affermato di non avere mai conosciuto Michele Iuliano. «Sapevamo chi fosse, ma non l’abbiamo mai visto», il senso delle parole pronunciate dai direttori di banca tra l’incredulità dei risparmiatori seduti in aula.
Il calendario
Conclusi gli interrogatori previsti in giornata, i giudici della corte d’appello hanno rinviato il processo-bis al prossimo 12 maggio. Quando in aula dovrebbero sfilare i restanti testi citati dalle difese e si dovrebbe così concludere l’istruttoria dibattimentale. Poi il successivo 21 giugno dovrebbero cominciare le discussioni, con la requisitoria del procuratore generale e le prime arringhe difensive.
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