Torre del Greco. Ufficialmente, al Comune non sono arrivate comunicazioni dalla prefettura di Napoli. Eppure, all’ombra del Vesuvio, già sono pronti a ricevere i 300 immigrati assegnati a Torre del Greco: in larga parte – circa 130 – sbarcheranno a Leopardi, ospiti della comunità del Buon Consiglio. Una settantina, invece, potrebbero trovare ospitalità in una struttura ricettiva di via Litoranea. I restanti cento, invece, saranno distribuiti a pioggia in varie tipologie di alloggio sul territorio. Un’eventualità capace di scatenare i primi malumori in periferia e agitare i sonni del sindaco “leghista” Ciro Borriello.
La polemica
In attesa degli eventi, il primo cittadino già ha cominciato a cavalcare l’onda di Matteo Salvini e a innalzare barricate contro gli extracomunitari: «Se avessi potuto scegliere, non avrei acconsentito al loro arrivo – la premessa dell’ex deputato di Forza Italia, il primo sindaco del Sud a confessare le proprie “simpatie” per gli ideali del Carroccio -. E se avrò occasione, mi opporrò. Ma, al momento, all’amministrazione comunale non è stato comunicato nulla».
Le strutture ricettive
Eppure, le “grandi manovre” in città sono già cominciate da tempo. I soldi del business-migranti fanno evidentemente gola e diversi imprenditori si sono attrezzati per “accogliere” profughi e rifugiati. «Il Comune non è dotato di locali idonei a dare accoglienza a nuovi extracomunitari, ma credo qualcuno si sia mosso in modo silenzioso per essere pronto al momento giusto», conferma il primo cittadino. Alla luce del sole si sono mossi i rappresentanti della comunità del Buon Consiglio, a Leopardi: la disponibilità all’accoglienza e locali idonei non mancano in un quartiere già abituato a convivere con gli extracomunitari. Sotto traccia, invece, si lavora per garantire l’idoneità di diverse strutture ricettive del lungomare: non a caso, diversi consiglieri comunali si sono “informati” a palazzo La Salle – sede degli uffici tecnici del Municipio – sulle procedure per consentire agli imprenditori di essere in regola con i requisiti imposti dalla prefettura di Napoli.
Le barricate
Il sindaco già proiettato a Roma, non nasconde le proprie preoccupazioni sull’arrivo dei migranti: «Non sarà un evento positivo per Torre del Greco – sottolinea il chirurgo plastico con la passione per la politica – Non credo gli immigrati portino ricchezza, anzi. Al contrario, rischiano di impoverire ulteriormente il nostro tessuto economico». Concetti fino a oggi espressi al chiuso di palazzo Baronale, ma destinati a finire a breve all’attenzione del prefetto di Napoli, Carmela Pagano. «Quando ci saranno comunicazioni ufficiali, non mi nasconderò dietro un dito – conferma Ciro Borriello – Sono contrario al flusso di immigrazione: gli extracomunitari devono restare a casa loro». Parole che, dovessero arrivare all’orecchio di Matteo Salvini, sicuramente consentirebbero all’ex deputato di Forza Italia di strappare a propria volta la “simpatia” del leader del Carroccio.
I numeri del “no”
A supporto delle barricate anti-migranti Ciro Borriello snocciola le cifre dell’accoglienza: «Credo che 35 euro al giorno senza fare niente farebbero comodo a 300 cittadini di Torre del Greco, anziché a 300 presunti profughi o rifugiati – conclude il primo cittadino – In giro vedo solo nigeriani: a casa loro prendono 40 euro di stipendio al mese, qui si mettono fuori un negozio e in un giorno incassano la stessa somma».
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