Napoli. Nell’elenco dei “misteri italiani” legati agli anni di piombo c’è una storia rimasta sepolta nel silenzio per 40 anni. E’ la storia del rapimento di Guido De Martino, figlio di Francesco, quest’ultimo ex segretario del Partito Socialista Italiano fino al 1976, quando venne scalzato da Bettino Craxi. Siamo negli anni del compromesso storico. Gli anni roventi delle rivolte e della camorra di Cutolo. Gli anni delle guerre di Mafia e dell’incubo delle Brigate Rosse.
Il rapimento
E’ il 5 aprile del 1977 e a Napoli viene rapito il figlio dell’ex segretario del Psi. E’ la prima volta nella storia italiana che un politico – parente di un personaggio di spicco delle istituzioni – viene strappato ai suoi cari. Il triste antipasto di ciò che avverrà qualche anno dopo. Un sequestro clamoroso, avvenuto il giorno dopo che le Br avevano liberato a Genova l’industriale Pietro Costa, rapito all’inizio del mese di gennaio, dopo il versamento di un riscatto da un miliardo di lire. Ma qualcosa non quadra. Nonostante le rivendicazioni politiche – forse fittizie – dietro il sequestro emerge una mano criminale diversa da quelli dei terroristi. Il figlio dell’ex segretario del Psi – all’epoca un giovane militante – verrà rilasciato soltanto dopo 40 giorni di prigionia. E dietro un mega-riscatto da un miliardo di lire. Soldi messi insieme grazie ad una colletta.
Il ruolo del Pci
Un anno prima del rapimento di suo figlio De Martino si dimise da segretario del Psi. A giugno del 1976 Enrico Berlinguer lanciò l’idea del compromesso storico, aprendo alle forze cattoliche e democratiche e allontanando il comunismo italiano dalle derive estremiste dei sovietici. Pochi giorni dopo Francesco De Martino si dimette e viene sostituito da Bettino Craxi alla guida del Psi. Negli anni successivi Craxi è stato il principale nemico dell’idea lanciata da Berlinguer.
Le indagini
L’inchiesta sul rapimento si rivela immediatamente tortuosa. I Nap, i nuclei armati proletari – organizzazione terroristica di estrema sinistra – rivendicano il raid. Ma qualcosa non quadra. Con l’accusa di sequestro di persona sono stati condannati negli anni 15 esponenti della camorra, ritenuti gli esecutori materiali del rapimento, mentre è stato ipotizzato un collegamento tra questi e la criminalità organizzata milanese, con particolare riferimento al clan di Francis Turatello, poi ucciso in carcere.
Chi armò la camorra?
E’ questo l’enigma senza risposta. A parlarne è lo stesso Guido De Martino che ricorda il suo incontro, una volta liberato, con Sandro Pertini. «Parlò di ‘covi di vipere’ nei quali si era organizzata ‘l’infamia’ contro mio padre, scagliandosi contro ‘gli oscuri meandri’ del sottobosco politico».