Nel 1973 aveva allestito “Pirandello chi?”, che la critica definì “affascinante nell’ambito dell’avanguardia”. Un testo dove i brani tratti dai Sei personaggi in cerca d’autore “la parola veniva svilita e ridicolizzata in mugolii, gemiti e frasi smozzicate”. L’autore era un giovane autore e regista romagnolo che dirigeva la compagnia del Teatro La Maschera nella capitale. Se n’è andato la notte scorsa a Roma Memé Perlini, 69 anni, tra i protagonisti del teatro di avanguardia italiana tra gli anni ’70 e ’80. A darne notizia è stato l’amico Ulisse Benedetti, già direttore del Teatro Beat72, dove Perlini ha recitato anche con Carmelo Bene. Sofferente da anni di una forte forma di depressione, Perlini si sarebbe suicidato lanciandosi dalla finestra del suo appartamento vicino a piazza Vittorio. Amico ed allievo di Lindasy Kemp, ha lavorato come autore, attore e regista anche per il cinema. Nella casa di via Principe Amedeo, ricorda l’amico Ulisse Benedetti, Perlini viveva solo, assistito da una badante. «Soffriva di una depressione grave, ma era in cura – spiega – aveva la scrivania piena di farmaci». Da quel malessere tuttavia, nonostante l’incoraggiamento degli amici, l’attore non riusciva a tirarsi fuori e anche per questo negli ultimi tempi non aveva più lavorato. «Abbiamo tentato in tanti modi di farlo interessare a nuovi progetti, purtroppo senza successo».
spettacolo
5 aprile 2017
Addio a Memè Perlini, icona dell’avanguardia teatrale degli anni ’70