«La questione dello sgombero del campo rom di Gianturco è emblematica della volontà del Comune di Napoli di non voler risolvere il problema ma di voler creare tanti mini ghetti in città. I rom sgomberati da Gianturco sono confluiti nel campo allestito a via del Riposo, una zona da dove i nomadi furono sgomberati a causa delle proteste dei cittadini costretti a restare chiusi in casa per i continui furti e per le pericolose esalazioni di fumi tossici che si sprigionavano dai roghi appiccati di continuo. Palazzo San Giacomo non lavora per l’integrazione ma applica un modello “isola”, che l’Europa ha più volte condannato. Solo meno di 200 persone andranno a via del Riposo, il resto dei rom sgomberati confluiranno probabilmente nel maxi campo di Scampia e nel campo rom di Giugliano. Quella di creare un campo sullo stesso sito da dove i rom furono cacciati via a furor di popolo è una scelta incomprensibile, irresponsabile e calata dall’alto su un territorio che non ha potuto dire la sua. La posizione di Fdi-an sul tema Rom è e resterà una: Sei nomade? E allora devi nomadare. Sei stanziale? Mettiti in fila come fanno tutti gli italiani in difficoltà ogni giorno nel nostro paese. E aggiungo: di certo prima gli italiani. Tolleranza zero all’illegalità diffusa, che questa gente spesso e volentieri perpetra sui nostri territori». Così Marta Schifone, portavoce coordinamento cittadino di Fdi-An a Napoli.
politica
10 aprile 2017
Sgombero campo rom, Schifone (Fdi-An): «Sindaco fa il prestigiatore, li ha solo spostati da un luogo a un altro»