“La presenza di Antonio Lo Russo”, figlio di Salvatore Lo Russo, a bordo campo allo stadio San Paolo “era tutt’altro che occasionale” e vi accedeva con un “pass da giardiniere”. Lo ha spiegato il sostituto procuratore della Dda di Napoli Enrica Parascandolo ascoltata dalla Commissione Antimafia nell’ambito dei lavori del Comitato Sport e Mafia sulla presenza del boss di camorra Antonio Lo Russo, dallo scorso novembre collaboratore di giustizia, il 10 aprile 2010 per la partita Napoli-Parma. La pm ha precisato che la sua presenza e’ documentata in diverse partite tra febbraio e aprile: “Non era ancora latitante, la latitanza comincera’ il 5 maggio”. “Abbiamo riscontrato la massima collaborazione della Societa’ Calcio Napoli, che ha messo a disposizione nostra, della Procura Federale e della Dia tutta la documentazione sulle persone che avevano accesso a bordo campo nel campionato 2009-2010. Antonio Lo Russo era presente a bordo campo con un pass con la qualifica di giardiniere, e non era l’unico. Altri figuravano come fotografi. Siamo risaliti alla ditta che aveva l’appalto per il campo, il vivaio Marrone, e sono state svolte attivita’ investigative. Il titolare ha dichiarato di aver fatto un favore a un suo cliente, avendogli dato la possibilita’ di stare a bordo campo”. “Mi risulta che la Procura Federale abbia archiviato la vicenda e in particolare escluda la responsabilita’ della societa’ in merito”, ha precisato, “nessun rapporto diretto intercorreva tra i giardinieri e la societa’”. Ai magistrati napoletani Lo Russo “non ha sottaciuto la sua amicizia con diversi calciatori, tra i quali Pocho Lavezzi. Nulla coinvolge la Societa’ CalcioNapoli”.
CRONACA
11 aprile 2017
Il figlio del boss Lo Russo a bordo campo nelle partite del Napoli, la tecnica per entrare