«Era umano, pacato e misterioso. Un gran signore. Ricordo il suo profumo e il suo affetto sempre distaccato. Quando veniva a casa io ero addetto a prendergli il cappotto e mi diceva “ricordati che sei un Conte”. Ma era anche un gran tifoso del Napoli, come abbiamo ricordato due giorni fa insieme ad Aurelio de Laurentiis». Antonello Buffardi de Curtis, 64 anni, è il nipote di Totò e ricorda così il nonno in occasione della presentazione della mostra “Totò Genio” voluta dall’Associazione Antonio De Curtis, promossa e organizzata dal Comune di Napoli in collaborazione con le maggiori istituzioni culturali del Paese e con Lottomatica. Curata da Alessandro Nicosia insieme a Vincenzo Mollica, l’esposizione è stata presentata e inaugurata a Palazzo Reale, alla presenza del sindaco Luigi de Magistris. L’allestimento, visitabile fino al 9 luglio, è itinerante: sarà ospitato anche a Catania e Torino per arrivare con molta probabilità sino a Buenos Aires. “Totò Genio” è la prima grande antologica dedicata a Antonio Griffo Focas Flavio Angelo Ducas Comneno Porfiro – genito Gagliardi De Curtis Di Bisanzio, noto al grande pubblico come Totò e considerato uno dei maggiori artisti italiani, simbolo dello spettacolo comico in Italia, attore di teatro e di cinema (97 i film interpretati) ma anche poeta e autore di canzoni. Tre i luoghi di Napoli prescelti per raccontare la vita artistica del grande Totò: il Museo civico del Maschio Angioino, Palazzo Reale e il Convento di San Domenico Maggiore. All’interno di questi spazi (dove il biglietto per una mostra è 6 euro, per tutte e tre 12 euro, ridotto 4 e 9 euro) si snoda il percorso che ripercorre e racconta la vita dell’attore attraverso centinaia di documenti tra fotografie, filmati, costumi di scena, locandine di film, interviste, disegni, riviste, spezzoni cinematografici e televisivi, manoscritti personali, lettere, cimeli e materiale inedito. «Questa è la più grande mostra che sia mai stata fatta in onore di Totò – ha dichiarato la nipote, Elena Anticoli De Curtis – perché racchiude sia il grande tributo dei critici internazionali, come i disegni di Fellini, che una parte più intima di mio nonno, sconosciuta anche ai familiari. C’è il Totò artista ma anche la sua vita personale nelle 250 fotografie e due poesie inedite, di cui una che parla del matrimonio». «Ci sono molte ragioni per amare Totò – ha detto il sindaco – questa mostra lo celebra in quanto genio ma non ci dimentichiamo che la sua risata è anzitutto un potente rimedio contro la sopraffazione: è il ridicolo che toglie altezza ai potenti e ne indebolisce le minacce. Mi vengono in mente alcune scene immortali: la pernacchia al gerarca nazista, lo sberleffo al borioso onorevole Trombetta, la derisione pubblica al sedicente autore di un “Picassò”. «Le ragioni di questa ribellione – ha aggiunto de Magistris – s’intravedono ancora una volta in un film, in quel bellissimo monologo in cui Totò divide l’umanità in “uomini e caporali”». Toccanti i ricordi del giornalista Vincenzo Mollica e del critico Goffredo Fofi, cui si deve il merito di aver contribuito a rivalutare Totò agli occhi di tanta critica. L’amministratore delegato di Lottomatica, Fabio Cairoli, ha sottolineato, riferendosi a Napoli, che «Abbiamo da sempre un rapporto privilegiato con questa città e con il patrimonio culturale e artistico di questo Paese, che Totò ha saputo valorizzare e celebrare a suo modo unendo in molti dei suoi film lotto, divertimento e cultura».
M|CULT
13 aprile 2017
“Totò Genio”, in mostra i cimeli del Principe