È stato il primo candidato a ufficializzare la sua discesa in campo per la conquista di Palazzo de Fusco. L’avvocato Nino Coccoli ha tracciato una road map che lo ha portato a presentare, innanzitutto, il suo programma elettorale già lo scorso mese di gennaio. Un mese fa, invece, ha presentato la sua candidatura a primo cittadino con la coalizione moderata denominata ProgrammiAmo Pompei con quattro simboli a corredo. Pompei Popolare, Siamo Pompei, Pompei in Movimento e Italia Patria Nostra.
Avvocato Coccoli, come procede il suo impegno elettorale?
Sto vivendo questa sfida in modo positivo. Credo sia stato chiaro a tutti sin da subito. Mi sono dato uno stile diverso rispetto a tutti gli altri. Ho sempre spiegato che non conta il numero di alleati o di gruppi messi insieme solo per far numero. La priorità da cui partire era e resta il programma che sto snocciolando giorno dopo giorno, attraverso una serie di “pillole” tematiche anche sui social network.
Il suo schieramento può ritenersi ultimato?
Conto di arrivare a un’aggregazione massima di sei liste. In queste ore sono in corso ulteriori incontri e potremmo chiedere nuovi accordi. La condizione è sempre la stessa, trovare unità di intenti e di obiettivi per la città. Il mio limite però, a prescindere, sarà di sei liste perché è necessario garantire la governabilità, diversamente da quanto stanno facendo gli altri. È questione di serietà. Sto dialogando con movimenti e anche civiche con riferimenti politici tenendo ben chiaro che il mio interesse è solo la città di Pompei.
Le altre coalizioni stanno uscendo allo scoperto in questi giorni. Gli ultimi nomi sono quelli di Pietro Amitrano ed Andreina Esposito. Come valuta queste candidature?
Sento parlare di nove liste, dieci liste. A mio avviso, non è serio mostrare i muscoli e far credere di avere una forza che credo non si rivelerà reale poi nei fatti. Molte di queste liste annunciate, secondo me, poi non si presenteranno.
E sui nomi?
Personalmente stimo e apprezzo sia Pietro Amitrano che Andreina Esposito, sono persone perbene. Politicamente è un altro discorso. La coalizione che sostiene Amitrano per me ha un peccato originale, cioè è nata da persone in contrasto tra di loro. Come è possibile che chi ha incarnato l’esperienza amministrativa Uliano ora sia al centro del cartello il cui candidato naturale era senza dubbio Franco Gallo che ha dato battaglia in consiglio? In quella coalizione siedono liste i cui esponenti hanno sempre detto che non avrebbero mai appoggiato gli ex di Uliano. A sostegno della dottoressa Esposito ci sono ex sostenitori di D’Alessio che prima puntavano sul nome nuovo, quello di Pasquale Vallasso, e alla fine hanno scelto la candidata espressione di una sola lista civica. Capisco la convergenza sul nome ma ricordo anche che da consigliera Esposito si dimise per “ragioni professionali”. Allora io dico che o ha sbagliato all’epoca o sta sbagliando adesso. In merito ai loro programmi non posso pronunciarmi perché restano ancora ignoti.