Torre del Greco. Un summit per guardare in faccia tutti gli alleati, provare a sgomberare il campo da ogni malumore e rilanciare l’azione di governo cittadino. Archiviate le festività pasquali, il sindaco Ciro Borriello – davanti agli indugi del politico-ultrà Pasquale Brancaccio, il primo a invocare un incontro di maggioranza salvo fare un passo indietro per le “strane manovre” messe in campo da alcuni colleghi – decide di affrontare fedelissimi e dissidenti a palazzo Baronale per ricostruire una coalizione in grado di reggere l’urto dell’assise senza essere costretta a ricorrere a mezzucci e stratagemmi.
Mezzogiorno di fuoco
Le convocazioni partiranno in mattinata, a partire dalle otto. E saranno perentorie, perché al chirurgo plastico con la passione per la politica – com’è risaputo – non piace perdere tempo: «L’appuntamento sarà per le 13 in Comune, voglio guardare tutti in faccia e ascoltare le eventuali lamentele degli scontenti», spiega il primo cittadino. Parole pronunciate senza particolari ansie, considerato il “riavvicinamento” a Vittorio De Carlo: già prima delle feste, l’ex deputato di Forza Italia aveva incontrato la storia bandiera della Turris – oggi allenatore del Volla – e ricucito lo strappo di marzo.
Una donna all’opposizione
«Al momento, credo ci sia una sola fuoriuscita ufficiale rispetto alla coalizione uscita vincitrice dalle elezioni del 2014 – sottolinea Ciro Borriello – I restanti malumori registrati all’interno della maggioranza sono figli di incomprensioni». Chiaro il riferimento alla baby politica Annalaura Guarino, l’erede dell’assessore defenestrato a dicembre all’apice della crisi di governo cittadino. Ma in mattinata lo smartphone della figlia di Ferdinando Guarino squillerà come tutti i telefonini degli alleati di palazzo Baronale: «Considero padre e figlia parte integrante della mia maggioranza – ribadisce l’ex deputato di Forza Italia – Ci sono stati dei momenti di tensione, ma sono ottimista». Insomma, nulla sarà lasciato al caso.
Il nodo candidatura
Al netto delle belle parole sul “bene della città” e degli spot legati al rilancio della città, il vertice di palazzo Baronale ruoterà intorno al chiodo fisso degli alleati: la candidatura di Ciro Borriello alle prossime elezioni politiche. Un’eventualità capace di turbare i sonni di chi vorrebbe conoscere le scelte strategiche dell’ex deputato di Forza Italia per provare a organizzare eventuali contromosse: «Al momento non posso garantire né una mia sicura discesa in campo né una mia permanenza alla guida del Comune – rilancia il primo cittadino – perché tutto dipenderà da una serie di fattori, a partire dalla legge con cui si andrà a votare. In caso di condizioni favorevoli, potrei decidere di assecondare la mia ambizione di chiudere una carriera politica costellata di soddisfazioni con il ritorno a Roma. In caso contrario, invece, resterei tranquillamente al mio posto: credo di avere contribuito in maniera determinante alla rinascita di Torre del Greco e di potere mettere in campo ulteriori interventi utili a rilanciare definitivamente la nostra città».
Una sola certezza
Dunque, nessuna certezza per gli alleati sul fronte candidatura. Ma, durante summit delle verità, non mancheranno i puntini sulle “i”. Destinati, in particolare, a chi – forte della super-corazzate d’argilla costruite grazie al malcontento generale – punta a un posto al sole della giunta: «Gli assessori non si toccano, a partire dal vicesindaco Romina Stilo tutti stanno portando egregiamente avanti il proprio lavoro», conclude il primo cittadino. Lasciando intendere che, alla riunione plenaria con gli alleati, i margini di trattativa saranno ridotti all’osso. Insomma, dentro o fuori. Una volta per tutte.
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