Arenile di Castellammare di Stabia come “bomba ecologica”. Ci sono almeno altri due elementi che smentiscono tutta questa sicurezza paventata dai fedelissimi di Toni Pannullo, il sindaco che invece al momento non si sbottona.
In primis quanto scritto in una determina dal dirigente Francesco Cannavale. Si tratta del documento con cui l’amministrazione ha revocato in autotutela l’avviso pubblico per le concessioni demaniali sull’arenile di via De Gasperi, a cui parteciparono 12 concorrenti. Ebbene il dirigente rileva tre profili di illegittimità del bando e uno dei quali è proprio il pericolo inquinamento degli arenili: «Dagli atti a corredo del bando – si legge – non risultava la verifica della salubrità del tratto di arenile su cui andranno ad incidere le attività, in mancanza della quale non è consentito nemmeno la semplice frequentazione, il caso contrario costituirebbe grave violazione della normativa sanitaria Statale e Regionale». Una conferma molto recente (determina firmata il 27 marzo 2017) di quanto sostenuto dalla relazione dell’Arpac datata 2008.
A conferma di una bonifica quasi inesistente ci sono poi le parole dell’ex assessore all’Ambiente, Giovanni Spagnuolo, che ricorda a Metropolis di una bonifica minima dell’arenile in villa comunale (vedi intervista in edicola oggi). La conferma di un inquinamento ancora attuale.
CRONACA
21 aprile 2017
Arenile contaminato, l’atto del Comune di Castellammare che conferma l’inquinamento: «Non consentita neanche la frequentazione»