Torre del Greco. Una sala tirata a lucido e gremita in ogni ordine di posto da specialisti delle passerelle istituzionali, due o tre locali allestiti per l’occasione con stampe orientaleggianti e postazioni per l’apposito annullo filatelico con bollo speciale, poi il vuoto assoluto. Solo un enorme contenitore, già preso d’assalto da pericolose infiltrazioni e macchie di muffa. è il doppio volto del taglio del nastro del nuovo museo civico realizzato dall’amministrazione comunale guidata dal sindaco Ciro Borriello grazie ai circa 4,5 milioni di euro di fondi Più Europa: un’inaugurazione promossa in occasione del convegno targato Assocoral sul legame tra la città del corallo e il Giappone e immediatamente finita al centro di polemiche e proteste.
Lustrini e degrado
Mentre le sfavillanti ladies del Comune – la first lady Romina Stilo, il capo di gabinetto Alessandra Tabernacolo e la delegata al marketing territoriale Maria Gabriella Palomba – facevano gli onori di casa con il rappresentante dell’ambasciata nipponica in Italia, ospite d’eccezione del convegno con cui si è deciso di aprire al pubblico i restaurati locali dell’ex orfanotrofio della santissima trinità, davanti agli occhi dei visitatori più curiosi si sono aperti scenari da brividi. Perché una volta abbandonata la sala-conferenza per esplorare le restanti stanze dell’immobile di via Circumvallazione lo “spettacolo” non è sembrato all’altezza dei lavori da 4,5 milioni di euro. A tre mesi dalla consegna, infatti, già sono evidenti le macchie di umidità e muffa presenti in vari locali al piano terra: infiltrazioni provenienti dal basso, già in grado di vanificare gli imponenti investimenti realizzati con i fondi europei.
Gli interventi-tampone
A nulla sono serviti i lavori di tinteggiatura last minute eseguiti su ordine dell’amministrazione comunale per “coprire” le macchie della vergogna. Ai vari esperti del settore sono immediatamente saltati agli occhi i lavori effettuati non propriamente a regola d’arte. A completare il desolante quadro, la completa assenza di suppellettili e la mancata messa in funzione degli ascensori per raggiungere i piani superiori. Per tacere della ventina di estintori abbandonati in uno stanzino isolato, con buona pace del rispetto delle più elementari norme sulla sicurezza.
Il restyling a metà
Alle spalle degli ospiti illustri, intanto, una squadra di operai proseguiva – al riparo da sguardi indiscreti – alcuni interventi di rifacimento davanti all’uscita secondaria del complesso in largo Annunziata. Mentre affacciandosi da una finestra al primo piano lo sguardo cadeva su una serie di finestre e grate “dimenticate” dall’opera di restyling. Sicuramente “dettagli” per gli specialisti delle passerelle. Perché, archiviato il debutto tra i lustrini, il nuovo museo civico sembra destinato a finire al lungo nel dimenticatoio.