L’autore di questo capolavoro dev’essersi messo d’impegno per riuscire a concentrare tanta bellezza in così poco spazio. Ché il quarto comune italiano più piccolo per superficie, da qualche giorno, è soprattutto il terzo borgo più bello d’Italia. Benvenuti a Conca dei Marini, paradiso incastonato nella roccia della Costiera Amalfitana, tra Amalfi e Positano. E che, nel tempo, ospitò personaggi famosi del calibro di Alfonso Gatto, Jacqueline Kennedy, Gianni Agnelli e i conti Chandon.
Il piccolo comune del Salernitano ha portato in alto il nome della Campania nel concorso televisivo “Il Borgo dei Borghi” 2017 della trasmissione “Kilimangiaro”, in onda su Rai 3, riuscendo a salire sul podio.
Meglio hanno fatto soltanto Venzone (Friuli Venezia Giulia) e Arquà Petrarca (Veneto) che sono riuscite a ribaltare l’esito del voto popolare (Conca dei Marini era stata la più “cliccata” dagli utenti del web).
Risultato che dà vanto e merito alla bellezza di questo gioiello, in inverno popolato da poco più di 700 anime. Presenze che, grazie a cinque alberghi e a una cinquantina di strutture extra-alberghiere, riescono a triplicarsi durante la stagione turistica.
«Quando arrivi a Conca dei Marini hai l’impressione di stare sospeso tra il cielo e il mare», ripetono a mo’ di ritornello i visitatori, incantati e a tratti disorientati da un simile spettacolo. La luce straordinaria dei paesaggi, lo splendore dei monumenti, la raffinatezza dei cibi, il calore e la passione degli abitanti rende unico nel suo genere il borgo della Costiera Amalfitana. Un condensato di emozioni che caratterizza l’intera superficie, rendendo incantevole ogni angolo d’un territorio che si estende dalla marina sino alle pendici dei Monti Lattari.
In riva al mare si percepisce ancora l’essenza della tradizione. D’altronde il borgo antico di Conca dei Marini è quello marinaro, in passato centro del paese e fulcro della vita degli abitanti costieri. Nella baia circondata da casette bianche rivive – in chiave moderna – la storia della “città dei naviganti”. Il continuo via-vai di barchette (sia da pesca che turistiche), riporta alla mente il vecchio ruolo di porto commerciale che il borgo ricopriva per la vicina Repubblica di Amalfi. Scenario sovrastato dalla Torre Saracena, antica roccaforte che serviva a difendere la popolazione dalle incursioni saracene e che, oggi, viene utilizzata per convegni ed eventi culturali.
Meno storica (è stata scoperta nel 1932) ma ugualmente suggestiva è la grotta dello Smeraldo, parzialmente inabissata e caratterizzata da effetti speciali generati dalla luce solare che penetra da una fenditura nella cavità.
Nel tempo, però, il borgo di Conca dei Marini si è esteso in altezza, rivoluzionando le abitudini e le tradizioni degli abitanti. La vita del paese si è spostata principalmente in piazza Olmo – dove si svolgevano i Consigli comunali all’aperto – e, anche le scalette e le mulattiere che collegano tra loro le varie case hanno assunto un valore turistico. In tanti praticano trekking lungo la “Stradina delle cinque essenze” e sul sentiero dei “Pipistrelli Impazziti” (che conduce al Fiordo di Furore).
Ma il terzo borgo più bello d’Italia, probabilmente, non sarebbe stato tale senza le sue tradizionali prelibatezze per il palato. Storica la sfogliatella Santa Rosa, inventata nel 1600 dalle suore di clausura dell’omonimo convento (oggi trasformato in un albergo di lusso). Un prodotto unico, da degustare insieme all’immancabile limoncello della Divina Costa. Gusto e sapore che si sposano alla perfezione con lo scenario mozzafiato e le bellezze di Conca dei Marini, il paradiso della Costiera Amalfitana che dopo aver incantato l’Italia intera, ora si gode il podio dei borghi più belli.