Quattordici firme, di cui nove consiglieri comunali su ventiquattro totali (escluso il sindaco), e cinque ex assessori. Sono questi i numeri del ricorso allo scioglimento del consiglio comunale per infiltrazioni criminali presentato al Tar. Tra i firmatari c’è anche Mimmo Casciello, da sempre fedelissimo di Pasquale Aliberti. «La consapevolezza di aver visto l’amministrazione di cui ho fatto parte, governare sempre nell’esclusivo interesse della città, senza mai subire condizionamenti da forze mafiose o malavitose». Questa il motivo per cui Casciello ha deciso di condividere l’atto, insieme al resto della maggioranza. «Quello dello scioglimento – continua – non è un processo, ma bensì un procedimento amministrativo, privo di contraddittorio, basato non sulla “prova” ma sul “sospetto”. Solo successivamente è invece possibile ricorrere presso il Tar, per far valere le proprie ragioni. Ricorso che è stato presentato, ed a cui, senza esitazioni ho aderito in quanto, sento forte in me il dovere morale di continuare a difendere la dignità della nostra città».
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