“Alternativa Pompeiana” è nella coalizione del centro-sinistra. Anzi no. E invece sì. Sembra essere arrivata al capitolo finale la telenovela Pd in vista delle elezioni amministrative nel comune mariano. Lo strappo è stato ricucito nella giornata di sabato e il gruppo degli ormai “ex-dissidenti” è pronto a fare la sua parte a sostegno della candidatura di Pietro Amitrano.
Lo strappo
La rottura si era consumata proprio sul nome del candidato sindaco. La lista che fa riferimento agli ex consiglieri comunali De Gennaro, Calabrese e Sabini avrebbe preferito che a correre per la fascia tricolore fosse l’avvocato Domenico Di Casola. Così dopo i proclami per l’unità del Partito Democratico e la diffusione di un primo comunicato stampa del 10 marzo che annoverava il gruppo di Messigno tra gli alleati, si è consumato lo strappo. Dopo poco, però, la scelta è ricaduta sull’ ex assessore Amitrano. I tre ex consiglieri comunali, che hanno come riferimento regionale Antonio Marciano, hanno puntato i piedi decidendo di abbandonare il tavolo delle trattative.
La mediazione
Tra le ipotesi c’era anche quella di costruire una coalizione alternativa a quella del centro-sinistra. Un vero e proprio colpo di scena che rischiava di indebolire la tenuta dello schieramento pro-Amitrano, frammentando lo scenario. Le ultime ore sono state decisive per riportare la pace tra le varie anime del Pd, traghettandole verso una nuova intesa e all’ingresso in coalizione. Anzi, al ritorno in coalizione.
La coalizione
Nei giorni scorsi anche Campania Libera ha abbracciato il centro-sinistra. Proprio con gli esponenti locali del movimento di De Luca, Alternativa Pompeiana aveva pensato di progettare la scalata autonoma a Palazzo de Fusco. Al momento, quindi, la coalizione può contare sul sostegno di tredici alleati: Partito Democratico, Amici Insieme per Pompei, Centro Liberal Democratico, Democratici riformisti, Impegno Democratico, Insieme per la città, Patto per Pompei, Pompei oltre, Progetto Città, Rinascita Pompei 2017, Cittadini per Pompei, Campania Libera e Alternativa Pompeiana.
Il precedente
Le frizioni tra le varie anime del Pd, nella passata tornata elettorale, avevano portato al ritiro del simbolo del partito dalla competizione nella città di Pompei. Un rischio che, a questo punto, sembra essere stato scongiurato definitivamente in vista del voto di giugno.
Le dichiarazioni
«In un momento di difficoltà e durante le fasi cruciali del congresso nazionale», ha detto Angelo Calabrese, «ci è sembrato opportuno per un grande senso di responsabilità cogliere l’appello del ministro Martina durante il convegno promosso da Antonio Marciano». «Abbiamo sentito il dovere di aprire all’interno del Pd una nuova fase di dialogo costruttivo che deve mirare a favorire il cambiamento che Pompei merita», ha aggiunto Di Casola. «La compattezza del Pd non può che favorire queste iniziative», l’idea di Giuseppe Sabini, «e avviare la rinascita». L’unità del Pd è, per il membro della direzione metropolitana Carmine Lo Sapio, «motivo di orgoglio ed esempio da imitare a livello nazionale». Così, accanto alla lista del Pd con Franco Gallo capolista, in campo ci saranno anche Impegno Democratico e Alternativa Pompeiana-Progetto democratico «quali liste organiche allo stesso partito». Per Raffaele De Gennaro «un esempio di crescita politica e capacità di far prevalere le ragioni alte dell’impegno».