Castellammare. «Al Commissariato di Governo si richiede di adottare, ove necessario, immediati interventi di messa in sicurezza, nonché di elaborare il progetto di bonifica delle aree in esame». Era il 18 marzo 2009, quando il Ministero dell’Ambiente firmò il decreto che ordinava al commissario alle Bonifiche e Tutela delle Acque, Massimo Menegozzo, di predisporre tutti gli atti necessari a recuperare le aree del litorale vesuviano, tra cui l’arenile di Castellammare di Stabia.
Interventi urgenti perché il 2 marzo 2009, il dottor Mascazzini, all’epoca direttore generale della Direzione per la Qualità della Vita del Ministero dell’Ambiente, evidenziò in base alle analisi svolte dall’Arpac «un diffuso stato di contaminazione degli arenili e dei fondali». Il riferimento era, in particolare, alla presenza di metalli pesanti.
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