Al Congresso nazionale di Sinistra italiana a spese del Comune. Luigi de Magistris si fa rimborsare la partecipazione alla convention politica dello scorso febbraio a Rimini dalle casse comunali. “C’è gente che se puzza e famme”: le parole dal palco dell’Assemblea del sindaco che ‘carica’ i 109 euro di trasferta sul conto dei napoletani. Per il primo cittadino con aspirazioni da leader nazionale fu una missione istituzionale. E ad avvalorare la sua tesi in effetti ci sarebbe quel trolley che portò con sé e di cui ancora si parla nei corridoi di Palazzo San Giacomo con la scritta “I love Napoli”.
Il precedente Bagnoli. Dopo le polemiche a chiedere il rimborso solo Piscopo – L’ex pm d’altra parte ha anche un precedente: quello della trasferta a Roma per partecipare alla protesta indetta dai comitati di Bagnoli lo scorso 23 settembre. Anche allora a pagare la rivoluzione arancione del sindaco Masaniello, del vice sindaco Raffaele Del Giudice, dell’assessore all’Urbanistica, Carmine Piscopo e di un dirigente fu il Comune. La notizia pubblicata da Metropolis all’epoca scatenò non poche polemiche. Sarà per questo forse che il rimborso di circa cento euro ciascuno autorizzato con una determina dirigenziale non è stato più inserito nell’elenco delle spese istituzionali del sindaco e del suo vice, al momento compare soltanto in quello di Piscopo, l’assessore vicino ai centri sociali e ai movimenti.
Oltre 2mila euro di missioni istituzionali in un anno – Prima ancora insomma ci fu Bagnoli, mentre quella di Rimini è l’ultima spesa nella lista delle missioni istituzionali del primo cittadino pubblicata e aggiornata di recente sul sito del Comune di Napoli. In un anno a partire da febbraio del 2016 a quello del 2017 Luigi de Magistris ha collezionato 19 missioni istituzionali per un costo di 2.391,67 euro. Per la maggior parte trasferte a Roma. Tra summit al Ministero dell’Interno, riunioni Anci (Associazione nazionale dei Comuni italiani), l’incontro con il commissario di Bagnoli, Salvatore Nastasi, spunta anche la partecipazione alla trasmissione televisiva Matrix in occasione della rielezione a giugno (costo 193 euro), l’intervento a Vicenza al presidio “No dal Molin” e una tre giorni a Torino sul Referendum del 4 dicembre.
L’assessore al Welfare miss missione – A collezionare il rimborso più alto per missioni dopo il sindaco è l’assessore alle Politiche Sociali, Roberta Gaeta: 1651,48 euro per incontri, commissioni, summit sul terzo settore dai minori ai rom. Segue a ruota l’assessore al Lavoro, Enrico Panini con 1430,75 euro quasi tutti per le numerose trasferte a Roma per seguire la vicenda Almaviva. Poi l’assessore alla Cultura Nino Daniele con 1.182,23 euro di missioni istituzionali tra cui una due giorni al Festival di Sanremo per la mostra sulla canzone napoletana (361,33 euro). Pochissimi missioni invece per l’assessore alle Politiche Giovanili, Alessandra Clemente: nel suo elenco appare soltanto una due giorni a settembre a Fiesole per partecipare a “Nuova Generazione di leader per l’Europa del XXI secolo”, costo 163 euro. Ancora meno per l’assessore alle Pari Opportunità e al decoro, Daniela Villani: una sola ‘uscita’ a Roma costata 61 euro partecipare alla commissione “Pari Opportunità, Società civile e Politiche Giovanili”. Costo totale delle missioni di sindaco e assessori in un anno: 10mila e 300 euro. Ricavi e utilità non quantificabili.