Pompei. Dopo la partecipazione al centenario degli industriali a Napoli, il ministro De Vincenti ha fatto tappa in provincia. A Pompei e successivamente a Torre Annunziata, entrambi comuni al voto. Nella città mariana prima l’incontro con il vescovo Tommaso Caputo presso il Santuario, poi un pasto fugace presso l’hotel Hermes di via Plinio sulla terrazza vista scavi.
Per concludere la tappa pompeiana l’incontro con il candidato sindaco della coalizione di centro-sinistra con il Pd in testa, Pietro Amitrano. A via Plinio sono arrivati diversi esponenti regionali del partito, la segretaria regionale del Pd Assunta Tartaglione e la schiera di alleati dell’aspirante primo cittadino che si sono intrattenuti con il ministro per una breve riunione sullo sviluppo della città.
A partire dal Grande Progetto Pompei. «Pompei ha un’importanza europea e mondiale. Dobbiamo valorizzare il ruolo che il Grande Progetto può avere per lo sviluppo della città di Pompei e anche degli altri comuni limitrofi, un’area ricchissima sia dal punto di vista archeologico sia dal punto di vista delle bellezze paesaggistiche e naturali», le parole del ministro al termine del summit politico in vista delle prossime amministrative, «da Ercolano a Pompei e Torre Annunziata ci sono territori che dobbiamo riscoprire. Abbiamo ragionato di questo e di quali sono gli strumenti istituzionali con cui – attraverso la partecipazione dei protagonisti del territorio, istituzioni, forze sociali e forze economiche- mettere a frutto il Grande Progetto e anche i progetti infrastrutturali tipo l’hub ferroviario in modo che questi siano occasione di sviluppo per Pompei».
Con la coalizione del centrosinistra «abbiamo fissato alcuni punti fermi da cui partire». Hanno partecipato alla riunione anche diversi imprenditori cittadini e rappresentanti di associazioni di categoria. Prima c’era stato l’incontro con Monsignor Tommaso Caputo con cui il ministro per il Mezzogiorno ha riflettuto sulla «funzione importante del Santuario di Pompei, che ha una grande tradizione. Rappresenta non solo un centro di riferimento religioso ma anche una sede dove una serie di attività di servizio sociale per cittadini svantaggiati prendono corpo». Infine, una riflessione sull’ipotesi da anni sventolata e che da sempre ricompare nel corso delle campagne elettorali di una “legge speciale per Pompei”.
«Se cominciamo a fare un accordo, lo strumento da adottare potrebbe essere il cosiddetto “contratto istituzionale di sviluppo”», ha spiegato il rappresentante di Governo, «se riusciamo ad attuare questo “contratto” per Pompei, questo potrebbe essere il passaggio fondamentale per finalizzare l’uso delle risorse per lo sviluppo della città».