Anche se in quello stadio è diventato il re di Napoli, non sarà al San Paolo che Maradona sarà incoronato cittadino onorario della città. La cerimonia, così come è stato per Sophia Loren, si terrà al Maschio Angioino e non a maggio, mese dell’anniversario del primo scudetto del Napoli (era il 10 maggio del 1987), come auspicava il sindaco Luigi de Magistris. L’evento slitta a luglio e visti gli impegni del Pibe de Oro, al momento non c’è ancora una data certa. «Stiamo lavorando – ha detto l’assessore allo Sport, Ciro Borriello – e nei prossimi giorni speriamo di poter fornire qualche dettaglio in più». Uniche anticipazioni al momento quindi il mese e la location. Gli uffici comunali stanno valutando se conferire la cittadinanza onoraria al campione argentino al chiuso nella Sala dei Baroni o nel cortile del Maschio Angioino, come fu per la Loren. Soprattutto per garantire anche la massima sicurezza: l’arrivo di Maradona in città manderà in delirio tifosi e napoletani, che di certo avrebbero preferito rivedere il loro idolo nella cornice del San Paolo.
Da domani il film su Diego
In attesa di riaverlo in città e di farne un napoletano onorario, così come proposto con un ordine del giorno di Forza Italia e Verdi approvato in Consiglio comunale, i cittadini potranno rivivere di certo i più bei momenti della storica maglia numero 10 al cinema. A partire da domani e fino al 10 maggio sarà proiettato nelle sale “Maradonapoli”, il film diretto da Alessio Maria Federici che mostra con testimonianze, luoghi e racconti quello che è rimasto di Maradona a Napoli, il mito.
Il Ricordo di Ciro Esposito
La città non dimentica neanche Ciro Esposito, il tifoso napoletano ferito prima della finale di Coppia Italia a Roma il 3 maggio del 2014 e morto dopo una lunga agonia. A distanza di tre anni e nello stesso giorno verrà inaugurata la sede della onlus “Ciro vive” fondata dalla madre Antonella Leardi e dal padre Giovanni con una cerimonia a Scampia. «Non ci sembra vero – ha detto la madre -. In questa sede abbiamo proiettato speranze e sogni di questi anni difficili. E da quando viviamo questo dramma abbiamo capito che anche un grande dolore si può trasformare in una grande occasione d’amore».