Torre del Greco. Il provvedimento punitivo sarebbe stato deciso già alla vigilia del voltafaccia di Luigi Caldarola in consiglio comunale per poi essere messo nero su bianco il giorno successivo la seduta dell’assise. A partire da questa settimana, Nunzio Caldarola – dipendente comunale nonché padre del baby-politico passato all’opposizione – dovrà tornare nel “purgatorio” dell’ufficio anagrafe degli ex Molini Meridionali Marzoli, dopo sei mesi al “sole” dell’ufficio di segreteria del sindaco. Un trasferimento voluto direttamente dal primo cittadino per “vendicare” il tradimento del soldato di via Lamaria.
Gli ordini di servizio
D’altronde, già la “chiamata” di Nunzio Caldarola a palazzo Baronale era stata decisa dopo la tregua firmata a dicembre del 2016 tra l’ex deputato di Forza Italia e il principale dissidente della sua maggioranza: al termine di un lungo braccio di ferro, Luigi Caldarola aveva provato a gettare le basi per un rinnovato dialogo con Ciro Borriello. Un confronto mai concretamente portato avanti, fino allo strappo sull’imposizione dell’ok ai debiti fuori bilancio e alle ratifiche dei provvedimenti adottati dalla giunta con i poteri del consiglio comunale: una lite politica conclusa con il passaggio all’opposizione del soldato di via Lamaria – pronto a ricomporre la coppia con Annalaura Guarino, già in minoranza dopo la cacciata del padre dall’esecutivo cittadino – e il trasferimento tout court del padre all’anagrafe.
I precedenti
Lo strumento degli ordini di servizio “politici” era stato già utilizzato in varie occasioni con Nunzio Caldarola: il dipendente comunale – in tempi di guerra – era stato trasferito dal settore Nu all’ufficio anagrafe per poi passare, in tempi di pace, alla corte dell’assessore Ferdinando Guarino. Poi il ritorno al “purgatorio” dell’ufficio anagrafe e il successivo richiamo a palazzo Baronale.
Il caso in trasparenza
La vicenda sarà ora portata all’attenzione della commissione trasparenza del Comune, chiamata a valutare eventuali ipotesi di reato ai danni del padre del consigliere comunale. In particolare, in quinta commissione sarà convocato il dirigente del settore personale Salvatore Visone per capire le reali motivazioni e gli eventuali “registi” del balletto a cui è costretto – a seconda delle scelte politiche del figlio – un “semplice” impiegato di un ente pubblico.
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