“Le parole del procuratore sono le parole dello Stato. Il suo impegno che ha caratterizzato tutti questi anni proseguira’. Naturalmente c’e’ una distinzione di competenze. Le indagini le deve fare la Procura, noi dobbiamo mettere a disposizione i mezzi necessari a intervenire quando queste indagini vanno al di la’ del territorio nazionale. Questo e’ stato il caso della vicenda Ruiz. Siamo di fronte a una Procura che fara’ tutto quello che e’ possibile per raggiungere la verita’”.
Lo ha dichiarato il ministro della Giustizia Andrea Orlando, intervistato da ‘Chi l’ha visto?’, sul caso di Angela Celentano – la bambina di 3 anni scomparsa nell’agosto 1996 durante una gita con la famiglia sul monte Faito – sul quale il procuratore capo di Torre Annunziata, Alessandro Pennasilico, ha affermato nei giorni scorsi che le indagini andranno avanti. Il Guardasigilli parla a ‘Chi l’ha visto?’ dopo la conclusione della vicenda che ha visto il Governo in contatto con le autorita’ messicane per rintracciare una ragazza sudamericana di nome Celeste Ruiz che, si ipotizzava, potesse essere proprio Angela.
“Abbiamo fatto quanto avevamo detto – ha spiegato Orlando – abbiamo esercitato tutte le pressioni possibili sul governo messicano affinche’ collaborasse nella ricerca di Celeste Ruiz e nella identificazione di questa persona. Purtroppo non e’ la persona che cercava l’Italia e sottolineiamo il rammarico per questo risultato”. Nei giorni scorsi, i pm della Procura di Napoli Nord hanno ascoltato una donna, ritratta in una foto inviata nel 2010 ai genitori di Angela Celentano da una persona che diceva di chiamarsi Celeste Ruiz. La signora, una psicologa messicana residente in Francia, non si chiama Celeste Ruiz, e ha affermato davanti ai pm di non conoscere la famiglia Celentano e di non aver mai autorizzato qualcuno a pubblicare quella foto, da lei usata anni fa per il profilo Facebook, scattata durante una gita con amici nel 2002. La donna, dopo essere stata sentita in Procura, ha anche voluto incontrare i genitori di Angela.