Castellammare. Un altro simbolo distrutto, l’ennesima risorsa sprecata che vede decretare la sua fine in un’aula di Tribunale. Il giudice accoglie l’istanza di fallimento presentata da 15 operai e Castellammare perde anche l’Acetosella.
Il marchio dell’acqua stabiese più conosciuta e bevuta finisce nel tritacarne di una crisi senza fine, che ha visto i lavoratori presentare il conto alla Stabia di Mare, la società che da più di un decennio deteneva la concessione per lo sfruttamento e l’imbottigliamento delle fonti Acidule Plinio.
E chissà per quanto tempo, ora, non sarà più sulle tavole di Castellammare e dei residenti di tante altre città del comprensorio. «C’è grande rammarico – dice il sindaco Antonio Pannullo – l’Acetosella per tutti noi stabiesi rappresenta uno dei simboli della cartolina della città. Purtroppo si paga la miopia delle gestioni passate».
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