Torre del Greco. Se il buongiorno si vede dal mattino, gli organizzatori della tappa finale del giro d’Italia femminile – in programma il 9 luglio all’ombra del Vesuvio e costata la bellezza di 20.000 euro alle casse del Comune – sono autorizzati a fare tutti gli scongiuri del caso.
Perché la prima edizione della Vesuvio Mountainbike Race – la manifestazione organizzata dall’Asd Vesuvio Mountainbike lungo un percorso di 45 chilometri snodato in 8 città – ha confermato lo “scarso feeling” tra la città del corallo e le due ruote. Complice la massiccia partecipazione all’evento – sono stati circa 600 gli atleti arrivati ai nastri di partenza – il piano traffico allestito per l’occasione dai responsabili della polizia municipale ha provocato una vera e propria paralisi della viabilità, in particolare lungo le strade d’accesso a via Nazionale.
Un dejavu per l’amministrazione comunale targata Ciro Borriello – proprio i disastri registrati durante una gara ciclistica costarono la poltrona di comandante della polizia municipale a Salvatore Visone, relegato alla guida del settore personale del Comune – subissata di critiche per l’approssimativa organizzazione della viabilità. I cittadini della zona di Cappella Nuova sono rimasti praticamente “intrappolati” per diverse ore all’interno delle proprie abitazioni, costretti a interminabili attese per il passaggio di tutto il gruppone di ciclisti: inevitabili le proteste sia attraverso i social network sia direttamente ai politici della zona.
Una macchia sulla manifestazione promossa dall’assessore agli eventi Angela Laguda, destinata a creare apprensione tra gli organizzatori della tappa finale del giro rosa. Perché, evidentemente, il feeling tra Torre del Greco e le bici – complice la completa assenza di piste ciclabili, pure previste dal programma elettorale di Ciro Borriello – è ridotto al lumicino.