Torre del Greco. La maledizione del business rifiuti non risparmia la nuova gara d’appalto, aggiudicata al consorzio Gema per i prossimi 5 anni. Alla vigilia del passaggio di cantiere tra gli specialisti del settore Nu già attivi a San Giorgio a Cremano – risultati vincitori del bando promosso dall’amministrazione comunale targata Ciro Borriello grazie a un’offerta di circa 46 milioni di euro – e la “ditta di casa” dei Fratelli Balsamo, praticamente monopolista dell’igiene urbana all’ombra del Vesuvio, si accendono le polemiche politiche e non solo. E i fari, in particolare, sono puntati sul numero di operatori destinati a cambiare datore di lavoro.
L’iniziativa del Pd
Alla luce delle insistenti voci circolate a palazzo Baronale su presunte infornate last-minute di spazzini e ispettori, i consiglieri comunali del Pd hanno presentato una richiesta d’accesso agli atti per fare piena luce sulle procedure adottate dalla squadra di governo cittadino guidata dall’ex deputato di Forza Italia. Un documento presentato, in primis, proprio all’attenzione di Ciro Borriello e – a scalare – al dirigente dell’ufficio ambiente, al nuovo segretario generale Domenico Gelormini e al responsabile dell’anti-corruzione Ernesto Merlino. Chiaro l’obiettivo dei democrat di palazzo Baronale: verificare la correttezza di tutti i passaggi effettuati dall’amministrazione comunale, con particolare riferimento all’ambito occupazionale.
I riflettori sulle assunzioni
Non a caso, la prima richiesta dei quattro consiglieri comunali guidati dal capogruppo Salvatore Romano è finalizzata a ottenere l’elenco del personale in cantiere con i Fratelli Balsamo con riferimento al periodo in cui la ditta è subentrata alla Ego Eco – a gennaio del 2015 – e le successive modifiche o nuove assunzioni sottoposte e autorizzate dall’ente di largo Plebiscito. Un modo per accertare eventuali incrementi di organico, in particolare a ridosso della nuova gara d’appalto a cui la “ditta di casa” non ha preso parte. A completare l’elenco degli atti su cui il Pd vuole fare luce, la copia dell’indicazione del sito in cui sarà attivato il cosiddetto “centro di trasferenza” e il sito individuato come parcheggio dei compattatori in uso al consorzio Gema per la raccolta dei rifiuti in città.
Il pressing dei corvi del Comune
Contestualmente all’iniziativa politica promossa dal primo partito dell’opposizione è scattata la controffensiva dei corvi di palazzo Baronale. Pronti a mettere nero su bianco – in una missiva anonima firmata dal solito “comitato per la legalità” e indirizzata a tutte le forze dell’ordine – una serie di presunte illegalità e anomalie legate al business rifiuti. Una mail inviata con il solito indirizzo criptato in cui non mancano precisi riferimenti a fatti e persone, accompagnati dall’invito a fare luce sull’intera vicenda. Insomma, l’ennesimo atto di una guerra senza frontiere portata avanti – come sospettato dallo stesso sindaco Ciro Borriello – dal fuoco amico della maggioranza di palazzo Baronale.
L’inchiesta ferma al palo da 2 anni
Già il precedente passaggio di cantiere per la gestione del servizio di igiene urbana all’ombra del Vesuvio era finito sotto i riflettori della procura di Torre Annunziata: la revoca dell’incarico alla Ego Eco con successivo affidamento alla “ditta di casa” dei Fratelli Balsamo aveva portato all’apertura di un’inchiesta con successiva iscrizione nel registro degli indagati del sindaco Ciro Borriello e dell’assessore all’ambiente Salvatore Quirino nonché dell’ex segretario generale Anna Lecora. «Appare indubbio che alla base dell’operato dell’amministrazione comunale in materia di rifiuti ci sia un accordo tra il sindaco Ciro Borriello e la ditta Fratelli Balsamo», la convinzione messa nero su bianco dal pubblico ministero Silvio Pavia. Una convinzione, tuttavia, fino a oggi rimasta ferma al palo: a due anni esatti dagli avvisi di garanzia – scattati a maggio del 2015 – non ci sono stati sviluppi di sorta nelle indagini.
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