Terzigno. Una lettera aperta che da tempo voleva scrivere. Il foglio di carta, riempito con fiumi di inchiostro blu nei giorni scorsi, si è trasformato in una sorta di manifesto che lui stesso provvederà a far leggere alla sua gente. Quella che negli anni scorsi lo ha votato, il popolo per anni lo ha chiamato «sindaco» e che da qualche tempo lo chiama «senatore». Domenico Auricchio – per tutti nel rione di Boccia al Mauro il senatore Mimì – torna a parlare alla sua gente. A Terzigno, alla città che porta nel cuore e di cui racconta bellezze e disagi ogni volta che siede nella poltrona a lui assegnata a Palazzo Madama. La lettera-manifesto sarà pubblicata nei prossimi giorni. Parte come tutte le lettere, come si scrive a un amico a un fratello.
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