Lo sviluppo dei tumori puo’ essere favorito da un guasto ai ‘termovalorizzatori’ delle cellule: ripararlo e’ possibile, con una strategia che potrebbe aprire la strada a nuove terapie anti-cancro. Lo ha scoperto il gruppo di ricerca guidato da Andrea Ballabio, direttore dell’Istituto Telethon di Genetica e Medicina (Tigem) di Napoli, in collaborazione con l’Istituto europeo di oncologia (Ieo). I risultati dello studio, condotto grazie al sostegno della Fondazione Telethon e dell’Associazione italiana per la ricerca sul cancro (Airc), sono pubblicati su Science. “Questa e’ una storia che parte da lontano – spiega Ballabio – e in particolare dal nostro storico interesse per quegli organelli cellulari chiamati lisosomi che sono coinvolti in un ampio gruppo di malattie genetiche rare, quelle da accumulo lisosomiale appunto”. Studi precedenti avevano dimostrato che questi organelli non sono dei semplici ‘spazzini’, ma dei fini regolatori del metabolismo che funzionano come dei veri e propri termovalorizzatori, pronti a degradare le molecole di scarto per ricavarne energia. Questo processo e’ particolarmente prezioso in assenza di nutrienti e in risposta all’esercizio fisico prolungato, ovvero quando ci sono poche risorse a disposizione e l’organismo deve sfruttare le proprie riserve endogene di energia. In presenza di cibo, invece, questa via metabolica viene normalmente silenziata. Il nuovo studio, pubblicato su Science, dimostra che se questo meccanismo si inceppa, rischia di promuovere la crescita tumorale. I ricercatori del Tigem hanno infatti dimostrato come diversi tipi di cellule tumorali (melanoma, tumore del rene e del pancreas) siano in grado di replicarsi in modo indiscriminato proprio perche’ questo sistema di regolazione ‘anti-spreco’ e’ sempre attivo. Studi preliminari dei ricercatori dimostrano che l’inibizione di questo meccanismo blocca la crescita tumorale, suggerendo quindi una nuova strategia per la terapia dei tumori.
CRONACA
15 giugno 2017
Guasto a ‘termovalorizzatori’ delle cellule favorisce tumori