Torre del Greco. Gli agenti di polizia municipale del comando di largo Costantinopoli annunciano lo stato di agitazione e sono pronti a scioperare in caso di esito negativo della conciliazione con l’amministrazione comunale guidata dal sindaco Ciro Borriello. Non è uno scherzo di inizio estate legato alle ricorrenti voci sulla “laboriosità” dei caschi bianchi della città del corallo, bensì la concreta iniziativa promossa dalle principali sigle sindacali – Cigl, Cisl, Uil e Csa – a difesa del lavoro dei vigili urbani oggi guidati dall’avvocato Elio Benevento.
Lo stato di agitazione
La decisione di lanciare un segnale chiaro e inequivocabile alla squadra di governo cittadino guidata da Ciro Borriello è scaturita da un incontro organizzato presso il comando di largo Costantinopoli: al termine di un serrato confronto durato circa tre ore «il personale ha manifestato la volontà di proclamare lo stato di agitazione – si legge in una missiva indirizzata al prefetto Carmela Pagano e per conoscenza al segretario generale Domenico Gelormini e al dirigente del personale Domenico Visone, ex numero uno dei caschi bianchi prima di essere defenestrato dal sindaco – annunciando, in caso di esito negativo del tentativo di conciliazione obbligatoria, l’organizzazione di eventuali scioperi del personale».
Le cause della protesta
In calce alla missiva, poi, vengono elencate tutte le ragioni alla base della proclamazione dello stato di agitazione. Problemi messi in varie occasioni nero su bianco dai rappresentanti sindacali dei vigili urbani, ma mai affrontati in concreto dalla squadra di governo cittadino. In cima alla lista delle questioni irrisolte spicca il mancato rispetto della procedura di raffreddamento con cui si era stabilito di costituire un ufficio-passi e installare un desk blindato all’ingresso del comando di largo Costantinopoli per scongiurare il rischio aggressioni. Un rischio comune a diversi uffici di frontiera, come testimoniano i frequenti “assalti” ai locali delle politiche sociali realizzati nell’ex mercato ortofrutticolo di viale Sardegna. Identica la “soluzione” adottata dall’amministrazione comunale: nessuna iniziativa a tutela della sicurezza dei lavoratori.
Il nodo straordinari
Ma le vere criticità lamentate dai caschi bianchi sono legate al mancato pagamento delle spettanze arretrate del 2016 nonché l’assenza di un’adeguata programmazione economica incentivante le attività estive straordinarie legate a eventi e feste. Come a dire: «Senza (ulteriori) soldi, non ci si occupa di viabilità e vigilanza fuori dall’orario di servizio». Una minaccia arrivata, non a caso, in concomitanza con l’arrivo dell’estate: già in calendario, infatti, ci sono vari appuntamenti – a partire dal festival del food in programma all’interno del parcheggio La Salle per finire alla tappa conclusiva del giro d’Italia al femminile – destinati a richiedere un massiccio dispiegamento di caschi bianchi.
Il regolamento dei veleni
E qui entra in gioco l’ultima questione alla base dello stato di agitazione: la mancata approvazione del regolamento per i servizi resi a terzi in occasione di manifestazioni pubbliche. Un regolamento inizialmente approvato dalla giunta comunale, ma successivamente “congelato” in attesa di modifiche. Una brusca frenata capace di innervosire i “laboriosi” vigili urbani della quarta città della Campania e portare così gli stessi caschi bianchi a minacciare una serie di scioperi in vista dell’estate.
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