Torre del Greco. Il countdown è cominciato il 4 maggio, quando – grazie all’aggiudicazione dell’appalto da 46 milioni di euro al consorzio Gema di Pagani – si è chiusa l’era del monopolio dei Fratelli Balsamo sul fronte della raccolta dei rifiuti a Torre del Greco. Ora, a due settimane dal debutto della nuova ditta, il sindaco Ciro Borriello spinge sull’acceleratore per scongiurare il rischio-caos legato all’imminente passaggio di cantiere: lo “sceriffo” di via del Monte si è travestito da ispettore della Nu per illustrare ai vertici della società di igiene urbana già attiva a San Giorgio a Cremano le criticità del servizio di raccolta.
Il sopralluogo in piazzetta
Il giro di perlustrazione delle aree potenzialmente a rischio sotto il profilo igienico-sanitario è cominciato dalle storiche “piazzette” di largo Santissimo e via Teatro, finite in diverse occasioni al centro di polemiche e proteste. Successivamente, l’ex deputato di Forza Italia farà tappa insieme ai vertici del consorzio Gema in diverse zone di periferia, solitamente “trascurate” da spazzini e operatori ecologici. Chiaramente, il primo cittadino vorrebbe evitare – in vista di eventuale decadenza o dimissioni per preparare le prossime elezioni politiche – difficoltà e critiche, in modo da consegnare al suo successore un servizio di igiene urbana all’altezza della quarta città della Campania. Un obiettivo centrato solo durante la seconda parte del primo mandato, prima del disastro targato Ego Eco e il successivo ritorno – in tono decisamente minore – ai Fratelli Balsamo.
I due giorni di stop
Il passaggio di cantiere è in programma venerdì 30 giugno, quando scadrà l’ennesima proroga concessa alla «ditta di casa» per consentire al consorzio Gema di avviare tutte le procedure per iniziare i lavori. Non è escluso che, in vista del debutto, il primo cittadino possa firmare un’ordinanza per intimare ai cittadini di non depositare i rifiuti per due giorni: una pausa tecnica legata a due differenti motivi. In primis per consentire una pulizia a tappeto dell’intera città – così da iniziare la nuova avventura già con basi pulite – e in seconda battuta per posizionare i mini-cassonetti previsti in tutti i quartieri distanti dalle varie isole ecologiche dislocate sul territorio. La grande novità dell’appalto aggiudicato al consorzio Gema, infatti, prevede una sorta di ritorno al passato riveduto e corretto in base alle nuove esigenze della raccolta differenziata: il tradizionale “porta a porta” sarà sostituito dal ripristino dei cassonetti, divisi per la raccolta di umido, plastica, carta e indifferenziato. In pratica, piccoli centri di raccolta per risolvere il problema lamentato dai cittadini – in particolare del centro storico – lontani dalle isole ecologiche e fino a oggi “costretti” a depositare i sacchetti direttamente sul marciapiede, con conseguenti rischi igienico-sanitari.
L’invasione di blatte
Rischi registrati, d’altronde, proprio con le prime ondate di caldo all’ombra del Vesuvio: corso Vittorio Emanuele e via Diego Colamarino sono state letteralmente invase da topi, scarafaggi e blatte con inevitabili proteste da parte dei commercianti e non solo. Non propriamente il viatico migliore per il consorzio Gema, chiamato a sostituire i monopolisti del settore Nu proprio in un periodo particolarmente delicato sotto il profilo della raccolta dei rifiuti. Insomma, a dispetto del travestimento da ispettore del sindaco, l’ennesima critica sembra dietro l’angolo.