Premette e confessa “Non ho voluto lasciare dichiarazioni a nessuno sull’argomento. Si tratta di un’eccezione”. L’argomento è la scomunica per mafiosi e corrotti a cui sta lavorando la Chiesa e a parlarne per la prima volta è Paolo Cirino Pomicino. Esponente di primo piano della Democrazia cristiana, protagonista della Prima Repubblica e dell’era Tangentopoli. A suo carico diverse inchieste – tra le condanne una per corruzione sui fondi neri Eni – ed oltre quaranta processi.
Onorevole Pomicino da democristiano e protagonista degli anni di “Mani Pulite”, cosa ne pensa della scomunica per i corrotti?
“Sono d’accordo. Va benissimo che il Vaticano lavori in questa direzione, raccogliendo quello che fu l’appello prima di Giovanni Paolo II, ora rinnovato da Papa Francesco. Senz’altro un fatto positivo purché ci siano determinate condizioni”.
Quali?
“Che si allarghi la concezione di corruzione che esiste oggi e non sia limitata solo al consigliere comunale o al deputato. La corruzione non è solo quella politica o dello scambio di denaro, ma molto più vasta e in alcuni ed altri ambiti con effetti altrettanto se non più devastanti”.
A cosa si riferisce?
“Basti pensare a cosa determina la corruzione sui mercati finanziari, come incide sul destino di un popolo. Così anche agli arresti sbagliati, alla corruzione nella magistratura o nel mondo dell’informazione con le cosiddette fake news”.
Non prendere di mira solo i politici insomma
“Dico che serve un’offensiva culturale su tutti i settori. La verità e la cosa più semplice sarebbe che ognuno di noi ne fosse testimone diretto. Ovvero tentare tutti quanti, pur sapendo bene la fragilità umana che peso ha in tutto questo, di rispettare i dieci comandamenti, non soltanto alcuni o quelli che fanno più comodo”.
Ma come si sposano queste parole e la lotta alla corruzione del Vaticano con l’immunità parlamentare ad esempio? Tangentopoli in questo insegna…
“L’immunità parlamentare è giusta e doverosa, anche perché non è assoluta. E’ semplicemente e soltanto un filtro, per cui prima di procedere devi chiedere l’autorizzazione. Nella Prima Repubblica alcuni parlamentari sono stati anche arrestati come Negri, Abbatangelo o Tanassi. Gli unici veri immuni sono solo il Presidente della Repubblica e la magistratura che possono fare tutto quello che vogliono”.