Ercolano. Hanno cullato per quattro anni il sogno di indossare una divisa da vigile urbano del Comune di Ercolano. Finché la giunta comunale guidata dal sindaco Ciro Buonajuto non ha suonato la sveglia, stroncando le aspettative di un esercito di ammessi alle selezioni per i due posti da istruttore di vigilanza messi a bando a dicembre del 2013.
È destinata a scatenare inevitabili polemiche la decisione dell’esecutivo cittadino di corso Resina di revocare in autotutela il concorso a cui centinaia di aspiranti agenti di polizia municipale avevano affidato le speranze di trovare un posto di lavoro.
In primis, perché la decisione arriva – appunto – a quattro anni dalla pubblicazione dell’elenco degli ammessi alle selezioni e, in seconda battuta, perché il comando di vico Posta è alle prese con croniche carenze di organico.
Ma, sotto il profilo squisitamente tecnico-procedurale, nulla si può imputare al figlioccio dell’ex premier Matteo Renzi e ai suoi fedelissimi: «Il concorso – si legge nella delibera approvata dalla giunta – risulta sospeso a seguito dell’entrata in vigore della legge 23 del dicembre 2014 con cui è stato regolato in via transitoria, segnatamente per gli anni 2015 e 2016, le facoltà di assunzione delle amministrazioni locali, imponendo rilevanti limitazioni dettate dalla necessità di ricollocare il personale eccedente a seguito della rideterminazione dei fabbisogni di risorse professionali per le Province».
Di qui, la palla al balzo per cancellare d’emblée una procedura concorsuale promossa dalla precedente amministrazione comunale guidata dal sindaco Vincenzo Strazzullo per poi mettere mano a un nuovo bando – stavolta, targato Ciro Buonajuto & co. – per la copertura di un solo posto da istruttore di vigilanza a tempo indeterminato e pieno. Praticamente, il “posto fisso” sognato da migliaia di cittadini di Ercolano. «Successivamente all’ammissione dei candidati – si legge sempre nella delibera – non si sono adottati provvedimenti di sorta né si è proceduto alla nomina della commissione esaminatrice. Quindi, a oggi, non emergono posizioni soggettive private meritevoli di particolare apprezzamento».
Le condizioni “ideali” per procedere – come previsto dalle norme in vigore – alla revoca in autotutela della procedura concorsuale promossa nel 2014. E svegliare dal sonno i centinaia di candidati che, una volta ammessi, speravano di potersi giocare le proprie carte per indossare la divisa bianca da vigile urbano della città degli Scavi.