Dopo la determina che dimostra l’iter già avviato per la realizzazione della seconda foce Sarno a Rovigliano spunta un nuovo documento che incastra chi invece continua a smentire la notizia. Si tratta di un provvedimento di esproprio attraverso il quale l’agenzia regionale aveva comunicato ai Comuni coinvolti nel progetto i dati catastali delle proprietà che verranno espropriati. Il secondo documento quindi che dimostra che la realizzazione della seconda foce Sarno è orma un’opera cantierabile.
Gli espropri. C’è una nota che porta la firma della responsabile dell’ufficio espropri dell’agenzia Arcadis, l’ingegnere Maria Cassetti. E’ piombata sulla scrivania di tutti i sindaci dell’hinterland e anche su quella del sindaco di Torre Annunziata. E’ datata 18 agosto 2014. In quella nota Arcadis elenca tutti i terreni che saranno espropriati per la realizzazione della seconda foce Sarno. I vertici dell’Agenzia erano stati chiari: «si trasmette per la relativa affissione negli albi pretori comunali».
Nella nota si elencano venti nuclei familiari, ma anche aziende che fanno parte del ministero delle comunicazioni della Marina mercantile, la Fintecna, la congregazione dei missionari tutte finite nell’elenco per le procedure di espropriazione «per causa pubblica utilità». Nella nota di 348 pagine Arcadis specifica che i responsabili «incaricati delle operazioni tecniche di caratterizzazione del materiale provenienti dalle attività di scavo e risagomatura sono stati autorizzati ad accedere alle aeree». Alla nota la responsabile del procedimento allegava anche un lungo elenco nel quale Arcadis individua il titolare dell’area, nomi dei singoli componenti del nucleo familiare quando si tratta di abitazioni e i dati catastali quando invece si tratta di aziende. Spunta l’elenco di espropri anche per altri Comuni come quelli di Pompei, Castellammare di Stabia, Sarno, Scafati, Angri, Pagani, Fisciano, Montoro, Poggiomarino, Sarno e Striano.
La proposta dei cittadini. Intanto incalza la protesta tra i residenti di Rovigliano che pretendono la verità. «Vogliamo un face to face e chiudiamo la questione».Hanno le idee chiare i residenti del quartiere di Rovigliano fino alla campagna elettorale completamente dimenticati e ora invece diventati i protagonisti di decisioni importanti e delicate. A Rovigliano si gioca anche la partita più importante: saranno i duemila voti di differenza a decidere il sindaco della città. Sono stanchi di sentire solo polemiche e versioni contrastanti l’una dall’altra e pretendono chiarezza. «Un confronto qui a Rovigliano tra Ascione e Alfieri in presenza dei cittadini di Torre Annunziata ed in particolare quelli del rione Rovigliano. Poche domande a testa, e, alla fine, ognuno dei candidati, siglerà un accordo formale con i cittadini, pena le dimissioni della giunta e dello stesso sindaco». Nulla di più. Chiedono solo garanzie per il futuro e sono disposti anche a dare fiducia a chi difenderà un rione già maltrattato, offeso e abbandonato tra gli scempi edilizi e quelli ambientali.