Torre del Greco/Ercolano. Due secoli di carcere per reati che vanno dall’associazione a delinquere di stampo mafioso alla detenzione di armi, passando per estorsione e sequestro di persona. La Dda affonda il colpo e chiede una maxi-stangata per boss, affiliati, gregari e fiancheggiatori dei clan Ascione-Papale e Birra-Iacomino, le due cosche in lotta per il monopolio degli affari illeciti all’ombra del Vesuvio.
Ieri mattina, il pubblico ministero dell’Antimafia, Sergio Ferrigno ha chiesto 176 anni di carcere per i 18 imputati finiti alla sbarra nell’ambito del processo – con rito abbreviato – nato dall’inchiesta “Freedom”. Una mazzata per i “signori della camorra” che arriva a un anno esatto dal blitz che – a luglio del 2016 – portò all’arresto di 24 persone accusate, a vario titolo, di aver favorito o organizzato i due clan.
Le parole dei pentiti e le indagini dei carabinieri fecero luce sul ruolo delle donne all’interno delle cosche, sulle minacce ai parenti dei pentiti, sulla gestione dell’affare pizzo e sugli scontri interni alle organizzazioni.
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