Ci sono 23 nomi in un’informativa inviata in Procura. Molti di questi hanno partecipato alle ultime amministrative come candidati al consiglio comunale e tre sono stati anche eletti. Avrebbero fatto pressioni sugli elettori e rischiano di essere indagati per voto di scambio.
Nelle mani degli inquirenti ci sono diversi elementi seri, compresa qualche intercettazione nelle quali i “protagonisti” di quello che potrebbe diventare uno scandalo gigantesco pronunciano il proprio nome e cognome qualificandosi a chi risponde alle telefonate.
L’attività.L’attività investigativa sarebbe partita dopo le confidenze di un consigliere comunale uscente, che avrebbe segnalato una serie di anomalie alle forze dell’ordine durante i giorni caldi della campagna elettorale. Poi, quella che sembrava una semplice attività di monitoraggio si sarebbe trasformata in un’indagine corposa giorno dopo giorno, indizio dopo indizio. E adesso ci potrebbero essere conseguenze gravissime.
Raccomandazioni per i lavori.Nell’informativa top-secret, che è già arrivata sulle scrivanie dei pubblici ministeri della procura torrese, ci sarebbero prove di “interessamenti” di alcuni candidati per una serie di ristrutturazioni a domicilio, con richieste esplicite avanzate ai dipendenti degli uffici comunali e l’obiettivo di inviare operai e tecnici nelle abitazioni private e comunali che venivano segnalate di volta in volta.
Richieste di manutenzione alle colonne fecali, di sistemazione di pavimenti e rampe di scale, di rifacimento dell’asfalto in tratti di strada privati, ed altro, compresa qualche richiesta per la risoluzione di disservizi pubblici che rappresentavano forti disagi per i residenti.
Secondo le prime indiscrezioni, le richieste sarebbero arrivate copiose nelle stanze degli uffici comunali proprio alla vigilia del voto, un particolare che ha convinto gli investigatori a realizzare un dossier dettagliato inviato in procura accompagnato dalla lista delle 23 persone sospette, tra le quali ci sarebbero candidati, militanti di partito e sponsor politici che ovviamente hanno lavorato dietro le quinte per rastrellare voti.
Secondo gli 007, nella migliore delle ipotesi i protagonisti di questa indagine hanno fatto passare per favori attività di manutenzione ordinaria a beneficio di famiglie assegnatarie di alloggi comunali.
Nelle peggiore delle ipotesi, invece, avrebbero spinto affinché venissero utilizzate risorse pubbliche per interventi privati. In ogni caso, ed è questo il nocciolo della questione, per strappare la promessa di una preferenza sulla scheda elettorale.
Le indagini.Tutto il dossier messo insieme nelle ultime settimane di campagna elettorale è ora nelle mani dei magistrati, una vicenda che getta ombra, in maniera assolutamente trasversale, sui risultati elettorali venuti fuori dalle urne nelle 52 sezioni allestite a Torre Annunziata e per certi versi già finiti nel mirino degli investigatori per diversi motivi: dalle rinunce dei presidenti di seggio prima dell’allestimento dei seggi, alle denunce per i selfie nella cabina, dal papocchio della sezione 33 ai possibili ricorsi che sono stati annunciati da più parti.
Sul rischio del voto di scambio, del resto, il candidato sindaco di DeMa, Pierpaolo Telese, aveva acceso i riflettori, denunciando l’esistenza addirittura di un tariffario della vergogna.
Al voto. Intanto oggi pomeriggio alle 16 si costituiranno i seggi per il ballottaggio tra Ciro Alfieri e Vincenzo Ascione, e saranno tutti nuovamente blindati.
Gli uomini del commissariato di Torre Annunziata (agli ordini del dirigente Vincenzo Gioia) ha applicato lo stesso piano straordinario di controllo e monitoraggio in tutte le sezioni: un servizio di controllo che vedrà in campo soprattutto gli agenti della Digos.