Ercolano. S’infiamma l’estate bollente dei rifiuti a Ercolano. Come se non bastasse il braccio di ferro tra il Comune e la ditta che gestisce il servizio di raccolta della spazzatura, ieri mattina la città vesuviana è stata teatro di un’incredibile rivolta andata in scena a pochi passi dall’ingresso degli scavi.
Alcuni cittadini di corso Resina – in particolare di vico Moscardino e vico Sacramento (due traversine che affacciano sul corso principale della città) – hanno lanciato in strada i propri rifiuti, bloccando di fatto il traffico in entrambe le direzioni. Un gesto assurdo frutto – fanno sapere i residenti – dell’esasperazione legata sia al calendario della raccolta che ai presunti disservizi da parte dell’impresa nella gestione della raccolta.
Una situazione al limite che ha costretto all’intervento le forze dell’ordine. Gli uomini in divisa, assieme ad alcuni operai dell’impresa, hanno provato a placare gli animi e dopo alcuni minuti la singolare proteste è rientrata con la rimozione della spazzatura ammassata al centro della strada principale della città.
Un segnale, comunque, del clima incandescente che si respira sul fronte rifiuti nella città degli scavi che in questi mesi si è riscoperta una “succursale” della terra dei fuochi, tra incendi e cave piene di rifiuti tossici. Pochi giorni fa, infatti, la Buttol srl, la ditta che gestisce il servizio di raccolta dei rifiuti, ha avviato le procedure per il licenziamento di 11 netturbini. Una scelta motivata dalla necessità dell’impresa di “contenere i costi del personale entro i paletti del capitolato d’appalto”.
Sempre nei giorni scorsi una delegazione di operatori ecologici e di sindacalisti della Cisl ha incontrato in Comune il sindaco, Ciro Buonajuto e l’assessore Giuliana Di Fiore. Dal summit è emersa la linea dura dell’ente di corso Resina. Gli amministratori si sono, infatti, detti pronti a rescindere il contratto con l’impresa nel caso in cui la Buttol srl non provveda alla revoca delle procedure di licenziamento dei dipendenti in “esubero”. Licenziamenti che secondo il Comune rappresenterebbero una violazione “degli accordi stipulati attraverso la firma dell’appalto”. Sullo sfondo c’è lo sciopero del 14 luglio voluto con forza dai sindacati, il bando lampo per la nomina dei lavoratori stagionali chiamati dall’impresa e le modifiche al calendario della raccolta dei rifiuti. Variazioni “mal digerite” dai cittadini della zona al punto da scatenare una vera e propria rivolta.