Esposti anonimi che hanno cominciato a preoccupare non solo per i colpi inferti ai politici, ma per una realtà ben più grave che è venuta fuori negli ultimi giorni. A seguito della protesta pacifica dei ristoratori, i più colpiti e messi al primo posto nell’elenco delle lettere senza firma, fuori e dentro il Comune di via Veneto la tensione è alle stelle. In effetti, dalle indicazioni precise riportate nei numerosi esposti qualche dubbio è venuto. «I fatti riportati con esattezza, abusi aggiornati, fanno immaginare che dietro ci sia un “gioco” a più ampio raggio, pericoloso e penalizzante non soltanto per l’immagine dei politici ma per l’economia della città sulla quale si sta speculando a colpi di chiusure dei locali. Il sospetto ricade inevitabilmente su una talpa che dall’interno del palazzo istituzionale porti fuori notizie che diventano possibili pratiche a favore di tecnici privati». Una confessione sottovoce all’interno delle quattro mura del municipio da parte di un esponente dell’amministrazione Cimmino. Ma probabilmente il politico non si sbaglia visto anche la conferma che ne dà l’ex sindaco Michele Serrapica: «Non è la prima volta che accade. C’è un dipendente che conosce bene come e quando agire, passando informazioni a un avvocato e a tecnici esterni. L’assessore Alberto Vitale dovrebbe conoscere questo meccanismo data la passata esperienza negli anni in cui ero sindaco della città di Gragnano e l’attuale assessore faceva parte dell’amministrazione. Si chiudono i locali per poi impugnare le cause. Gli esposti anonimi non sono vendette trasversali ai politici di turno. “Utili” per innescare guerra tra chi è al governo cittadino e gli ex, ma questo è solo un aspetto marginale. La mano anonima cospiratrice ha altri scopi. L’autore del giro di affari è da ricercare all’interno della Casa comunale e in un settore specifico». E se le lettere anonime dettagliate, una ventina dall’inizio dell’anno, hanno provocato un terremoto tra politici attuali ed ex, minando all’economia della città, ora c’è invece un filo conduttore che metterebbe sulla stessa strada chi aveva iniziato un rimbalzo di colpe. “La talpa agisce dall’interno del Comune”, un unico pensiero che si fa avanti nella città della pasta. Un gioco pericoloso che ha tirato dentro i pilastri dell’economia della zona: ristoratori, pizzaioli, pastifici e aziende tessili. Tutti nessuno escluso. Sono stati inseriti nell’elenco al vetriolo che con cura e minuzia nei particolari li ha lasciati nel vortice dei controlli continui fino alla chiusura dei locali. Chi prima chi poi la mazzata è stata inferta e diretta a chi vive con quell’unica attività e che ha necessità di “fare” la documentazione per regolarizzare la posizione.
CRONACA
3 luglio 2017
I corvi, la talpa e il business degli esposti anonimi a Gragnano