«Al di là di ogni altra considerazione ed iniziativa che mi riservo di rendere pubblica attraverso un documento ufficiale che stiamo predisponendo in queste ore per la stampa locale e nazionale, intendo – prima di ogni altra cosa – porgere le mie più sentite scuse alla nostra giovane concittadina, alla sua famiglia ed all’intera cittadinanza per aver utilizzato, durante l’intervista a La 7, un’espressione infelice, assolutamente impropria e che non era affatto riferita a quanto le è purtroppo capitato».
Il sindaco di Pimonte, Michele Palummo, fa marcia indietro e chiede perdono. Lo fa dopo la clamorosa gaffe fatta in un’intervista tv, quando ha parlato di «bambinata» a proposito lo stupro di gruppo subìto da una ragazzina del posto ora costretta a lasciare il paese.
«E’ un’espressione che non rispecchia affatto il mio pensiero, in quanto condanno, per principio, ogni forma di violenza e di sopruso, tanto più se perpetrata contro una giovane donna; ho condannato l’episodio quando è successo lo scorso anno e continuo a ritenerlo oggi un fatto quanto mai grave. Ho 73 anni, sono padre e nonno di 3 nipoti, ma soprattutto sono stato insegnante per ben 40 anni e la mia vita sono una chiara ed evidente testimonianza dei valori in cui credo e per i quali ho vissuto e continuo a vivere. Intendo, inoltre, ribadire che Pimonte è un paese pulito, sano, fatto di persone perbene, di onesti lavoratori. La violenza capitata, che condanno senza mezzi termini, rappresenta un caso isolato, sicuramente una pagina buia della nostra storia. Ma non abbiamo intenzione di arrenderci, lavoreremo instancabilmente per migliorare il tessuto sociale della nostra comunità e per evitare che episodi del genere si ripetano in futuro».