Fu un grande colpo, che fruttò la bellezza di 70mila euro in denaro (rubato dalle slot machine) e tabacchi. E che i carabinieri hanno saputo ricostruire nei dettagli riuscendo a catturare la banda. Scattano tre arresti per il raid messo a segno al bar Federica di Meta lo scorso inverno. Sotto accusa una “cellula” specializzata in furti con base operativa a San Pietro a Patierno, alla periferia di Napoli.
Gli arresti
Arrestati Michele Natale, 29 anni, Gennaro Torre, 27, e Gennaro De Stefano, 25, alias “fettina”. Risultano tutti indagati per furto aggravato in corso e ieri all’alba si sono visti notificare un’ordinanza di custodia cautelare emessa dall’ufficio gip del Tribunale di Torre Annunziata su richiesta della Procura della Repubblica oplontina. Le indagini condotte dai carabinieri del nucleo operativo di Sorrento diretti dal capitano Marco La Rovere hanno permesso al sostituto procuratore titolare del caso Antonella Lauri di avere fin da subito un quadro molto preciso del colpo dello scorso 14 ottobre. Indizi, elementi e video hanno consentito al pubblico ministero di chiedere al giudice delle indagini preliminari Antonello Anzalone il via libera alle misure cautelari. Semaforo verde giunto ieri.
Il sopralluogo
Grazie anche all’acquisizione di immagini dell’impianto di videosorveglianza, Natale (l’uomo che si occupava di aprire le slot), Torre e De Stefano vengono ritratti sia mentre ripuliscono il bar Federica sia durante alcuni appostamenti. Decisivi pure i veicoli utilizzati per gli spostamenti lungo la rotta Napoli-Sorrento. Una volta individuati i veicoli, i carabinieri sono risaliti ai banditi. I tre sono stati traditi anche da uno scrupoloso sopralluogo fatto nei giorni precedenti al raid in cui si sono finti clienti del bar. Evidentemente un tentativo fallito visto che i militari li hanno smascherati.
Cacciaviti e piedi di porco
Ma la banda come ha forzato l’ingresso del bar Federica? I ladri, così come si evince dal video investigativo diffuso a margine dell’operazione, sono stati rapidi e capaci di mettere ko le blindature delle macchinette slot con grossi cacciaviti e piedi di porco, per poi riuscire a estrarre le cassette metalliche cariche di soldi.
La dinamica
L’ordinanza firmata dal gip ripercorre nei particolari ogni movimento della gang. Gennaro De Stefano, alias fettina, si muove con destrezza all’interno del bar Federica per “scortare” al meglio i due soci in affari. Innanzitutto Gennaro Torre, il più piccolo della banda ma già esperto nell’aprire le slot machine e recuperare i soldi custoditi all’interno con l’ausilio di Michele Natale.