Paolo Capodaglio saluta Castellammare e la Juve Stabia con rammarico. Il suo è stato un anno intenso coi colori gialloblù. Concluso con un epilogo amaro e diverso rispetto alle aspettative. Il regista romano era andato via dalla Casertana dopo una stagione quasi simile a quella con le Vespe. Primo in classifica fino a dicembre e poi l’involuzione nel girone di ritorno con l’eliminazione ai playoff. Quel palato che già, forse, pregustava l’impresa e che, invece, è rimasto amarissimo dopo quella notte di fine maggio nella partita contro la Reggiana del Menti. Quella del gol annullato a Ripa.
“A Castellammare ho trovato una famiglia – ha dichiarato Capodaglio – Nel nostro lavoro c’è chi spera di giocare e chi di fare tanti gol. Io, invece, mi auguro sempre di trovare un presidente come Manniello. Un altro direttore, un altro Fabio Caserta e un altro zio Sebastiano (il magazziniere, nda). Mi scuso con quelli che non cito perché sarebbero tanti. Tutti loro mi hanno fatto sentire veramente come a casa in quest’anno”. L’ex capitano della Juve Stabia non può non menzionare i tifosi stabiesi che ha conosciuto quest’anno. “Oltre la società, il resto lo fa la piazza, gli ultras. Devi solo pensare a giocare e sudare per loro. Mi mancherà tutto questo. Nel calcio si fanno delle scelte come nella vita. Tornerò a Castellammare sempre con piacere e sono convinto che il presidente anche quest’anno costruirà una squadra competitiva”.