Torre del Greco. Il passaggio di cantiere tra gli storici “monopolisti” del settore e i vincitori della nuova gara d’appalto promossa dal Comune avrebbe dovuto segnare l’attesa svolta per la gestione del servizio Nu all’ombra del Vesuvio. Ma, a una settimana dal debutto del consorzio Gema, la questione rifiuti a Torre del Greco rischia di assumere i contorni dell’emergenza igienico-sanitaria. Perché a dispetto dei proclami-spot del sindaco Ciro Borriello – mai più sacchetti in terra, lo slogan dell’ex deputato di Forza Italia – interi quartieri sono stati trasformati in improvvisate discariche a cielo aperto.
Isole ecologiche al collasso
A destare le maggiori preoccupazioni sono le condizioni dei centri di raccolta dislocati sul territorio. Dagli ex Molini Meridionali Marzoli – sede di vari uffici comunali – all’ex campo container di via Cimaglia passando per via Cavallerizzi lo scenario è desolante: cumuli di sacchetti di ogni tipo fuoriescono dai cassoni, richiamando topi e blatte. Ma l’immagine del disastro è racchiusa nei centocinquanta metri quadrati dell’isola ecologica realizzata all’interno dell’ex pinetina di via Tironi, un tempo appartenuta al presidente Enrico De Nicola: frigoriferi, mobili e rifiuti di ogni sorta “incorniciano” la dimora del primo capo dello Stato. Uno sfregio insopportabile alla storia e al decoro urbano della città del corallo.
L’affondo del Pd
«La nostra città non può diventare un immondezzaio a cielo aperto – tuona Lorenzo Porzio, ex vicesindaco e consigliere comunale del Pd – Solo un sindaco senza rispetto per la salute dei cittadini può consentire un simile scempio». Parole accompagnate da un atto formale con cui tutti gli esponenti del Pd di palazzo Baronale chiedono all’Arpac – l’agenzia regionale per l’ambiente in Campania – e all’Asl Napoli 3 Sud di «intervenire con massima urgenza alla verifica dello stato dei centri di raccolta dei rifiuti presenti sul territorio cittadino» nonché al rispetto di tutta una serie di prescrizioni ordinate dal dipartimento di prevenzione Uopc fino a oggi puntualmente ignorate dall’amministrazione comunale. «Abbiamo inoltrato già da mesi la richiesta all’Arpac e all’Asl Napoli 3 Sud, ma senza ricevere alcuna risposta – conclude Lorenzo Porzio -. Attiveremo il consigliere regionale Loredana Raia per capire le ragioni dell’assordante silenzio su un argomento così delicato, in particolare durante il periodo estivo. La salute pubblica è a rischio e nessuno può ignorare una simile emergenza».