Il primato spetta a Francesco Esposito, avvocato 43enne di Torre Annunziata, con studio nel centralissimo Corso Umberto. Secondo la ricostruzione degli investigatori, a furia di bolli falsi o clonati avrebbe risparmiato in tre anni (dal 2013 al 2015) la bellezza di 34.950 euro per gli oneri giudiziari apponendo 634 marche “tarocche” su atti in cause da lui patrocinate. Immediatamente dopo di lui, in questa poco onorevole per la classe forense classifica, si piazza lo stabiese Pierpaolo Arnone, 49 anni, civilista tra i più noti in città e con trascorsi anche come amministratore dell’ormai disciolta Asam (l’azienda municipalizzata dell’acquedotto) a cui viene contestato di avere acquistato soltanto nel 2013 direttamente da Errico Giordano, presunto smerciatore dei bolli falsi, 603 valori bollati “tarocchi” apponendoli su atti giudiziari che sarebbero stati presentati anche dai suoi collaboratori di studio, ignari della provenienza e della natura di quelle marche. In questo modo avrebbe risparmiato in un anno poco più di 26mila euro.
Nel lungo elenco di avvocati a rischio processo ci sono nomi noti di civilisti che svolgono da tempo e con successo la professione e quelli di legali più giovani che si sono affacciati da poco nelle aule dei Tribunali. A Castellammare spiccano senz’altro quelli dei civilisti di lungo corso come Rosario Pucillo, 58 anni, e Francesco Savastano, 59 anni, presidente dell’associazione forense stabiese. Al primo viene contestato l’uso rispettivamente 203 bolli falsi in un anno con il conseguente risparmio di 10.280 euro.
Diversi professionisti sono noti nelle rispettive città anche per il loro impegno in politica, che è passato pure attraverso incarichi istituzionali come nel caso dell’avvocato di Pompei Margherita Beatrice che ha fatto l’assessore nella giunta di Ferdinando Uliano nell’ultimo scorso di quella esperienza amministrativa. Le viene contestato l’uso di 46 valori bollati per cause patrocinate nel 2015 a Torre Annunziata e Sorrento per un presunto danno all’Erario di 2.200 euro. O del sorrentino Emilio Moretti, da sempre fedelissimo del sindaco Giuseppe Cuomo, ed ex consigliere comunale di maggioranza cui viene contestata l’apposizione di 106 valori bollati nell’arco di 3 anni con un conseguente risparmio di 7.400 euro. Tra i nomi noti in penisola sorrentina, anche quello dell’avvocato Stefano Pecchia con studio in Sant’Agnello: in 2 anni con 20 bolli falsi avrebbe risparmiato 2.373 euro.