Un vero e proprio esercito di evasori che puntualmente cerca di aggirare l’obbligo di pagare i tributi. Ma che alla fine viene pizzicato dai controlli incrociati disposti dal Comune di Sorrento. Premessa: di “furbetti” ce ne sono ancora tanti altri da scoprire e mettere definitivamente all’angolo. Eppure, nonostante l’estate infernale e la voglia di mare blu, la lotta all’evasione non si ferma. Mai.
Ancora incassi
Nelle ultime settimane il Comune di Sorrento ha incassato altri 60mila euro in contanti. Mica poco. Si tratta del brillante risultato ottenuto da Andreani Tributi – la società titolare del servizio di riscossione – a proposito degli accertamenti fatti su due macro-aree solitamente scelte dai contribuenti fuorilegge per dribblare gli obblighi di legge. Ovvero: Ici e Tarsu, le due vecchie tasse su immobili e servizio rifiuti.
Introiti cruciali
Spending review, tagli continui di trasferimenti statali e regionali, nuovi diktat imposti dal ministero dell’Economia e delle Finanze. Per un Comune italiano si fa sempre più difficile far quadrare i conti e restare all’interno dei limiti imposti dalle stringenti logiche del patto di stabilità. Ecco perché, al di là dell’eventuale vendita di beni immobiliari (che di solito è una delle vie maestre per sbarcare il lunario), la lotta all’evasione può assolutamente rappresentare una grande fonte di sostentamento e gestione economico-finanziaria.
Un altro tesoretto
L’amministrazione municipale guidata dal sindaco Giuseppe Cuomo non naviga in cattive acque per quanto riguarda il bilancio. Tutt’altro. Anche perché può fare affidamento sugli introiti milionari dell’imposta di soggiorno. Circa sei milioni se il Mef dovesse accordare il tanto sospirato aumento. A Sorrento ci sono gettiti elevati per il Comune e anche qualche decina di migliaia di euro può rivestire un ruolo cruciale. Ed è qui che giungono i riscontri incoraggianti. Tra Ici e Tarsu ci sono 60mila euro.
Ok anche l’Imu
Senza dimenticare che agli inizi di giugno spuntarono altri guadagni importanti. Ma sul fronte Imu. Dal primo gennaio allo scorso marzo, tra accertamenti e riscossioni coattive, sono arrivati 89mila 676 euro. Si prospettano incassi simili per gli altri tre trimestri. Dunque, facendo due conti, alla fine dell’anno il Comune potrebbe superare la quota di 300mila euro di tributi evasi e recuperati con tanto di interesse.
Tassa di soggiorno
L’altro fronte aperto rimane l’imposta di soggiorno. L’anno scorso il Comune ha incassato quasi tre milioni di euro. Stando ai responsi delle verifiche anti-furbetti il tesoretto potrebbe sfiorare i quattro milioni se venissero censite tutte le strutture fantasma. Pesa su questo argomento la denuncia esplosiva formalizzata dall’Abbac – l’associazione Bed and breakfast, affittacamere e case vacanza della Campania – che parla addirittura di 1.000 posti letto abusivi. Il sindaco Cuomo, interpellato sulla vicenda appena un mese fa, si disse sereno perché anche l’ente sta svolgendo scrupolose verifiche.