Torre del Greco. Non ci sono solo le polemiche legate al disastroso avvio di servizio del consorzio Gema a infiammare il settore Nu all’ombra del Vesuvio. A dieci giorni dal debutto dei vincitori della gara d’appalto da 46 milioni di euro promossa dall’amministrazione comunale targata Ciro Borriello, tengono banco i numeri del passaggio di cantiere dalla «ditta di casa» dei Fratelli Balsamo.
L’organico del Comune
I lavoratori interessati dal passaggio di cantiere “ufficiale” sono 108. Ma, al momento del cambio della guardia, ai vertici del consorzio Gema è stato rappresentato il problema già spuntato fuori al momento dell’insediamento della Eco Ego di Cassino: «L’organico non è sufficiente a coprire in modo adeguato il territorio, occorrerebbe un’integrazione di una decina di unità lavorative», il consiglio recapitato ai nuovi arrivati all’ombra del Vesuvio. Pronti così a procedere all’assunzione di ulteriori 11 dipendenti, in larga parte già esperti del settore Nu.
I nomi eccellenti
Nell’elenco “integrativo” di lavoratori compare il nome di Ciro Balsamo, il “deus ex machina” del business munnezza a Torre del Greco. Assunto non come semplice lavoratore chiamato a dare una mano per la raccolta dei rifiuti, bensì direttamente con i galloni di direttore dei lavori da affiancare al “titolare” già in forza al consorzio Gema: una qualifica che – come emerso durante una riunione della commissione trasparenza a palazzo Baronale – dovrebbe a breve essere cambiata, vista l’impossibilità di un doppio direttore dei lavori, in coordinatore del cantiere.
La rabbia degli esclusi
Il nome di Ciro Balsamo rappresenta la punta dell’iceberg di una lista già finita – grazie ai corvi del Comune – sotto i riflettori della procura di Torre Annunziata. Ma non solo. Perché, al netto dei numeri “ufficiali” del passaggio di cantiere, decine sono gli operatori ecologici lasciati senza lavoro. Immediatamente pronti a contestare le modalità di assunzione portate avanti dal consorzio Gema: «Lavoravamo come netturbini già dal 2014, all’epoca in cui a gestire il servizio di raccolta dei rifiuti era la Eco Ego – protestano Ciro Ascione, Salvatore Alise e Daniele Cozzolino -. Dopo un lungo periodo di precariato, eravamo stati assunti e abbiamo prestato regolarmente servizio. Ma, al momento dell’insediamento della nuova ditta, ci siamo visti “scavalcare” da gente senza alcuna esperienza. Non rientravamo nell’elenco dei 108 del passaggio di cantiere, ma avevamo tutti i requisiti per fare parte dell’elenco dei rinforzi. Vogliamo incontrare il sindaco per fare luce su tutta la vicenda». Una richiesta fino a oggi, a dispetto delle ripetute visite in Comune, rimasta inascoltata.