Torre del Greco. «Dov’è il sindaco?». «Nella sua stanza, sta coordinando il centro operativo comunale per gli incendi sul Vesuvio». «Ma intendevo Ciro Borriello». «Ti devi rassegnare, il sindaco è Romina Stilo». È il dialogo tra due consiglieri comunali capace di fotografare l’attuale situazione della maggioranza di palazzo Baronale: una situazione di transizione, in attesa del doppio appuntamento destinato – in ogni caso – a segnare le sorti della coalizione uscita vincitrice dal voto del 2014.
Passaggio di consegne
Con l’ex deputato di Forza Italia impegnato per ragioni professionali fuori Torre del Greco, la first lady del Comune ha preso in mano le redini delle operazioni legate all’emergenza roghi. Prima dalla sua stanza al primo piano del municipio, poi direttamente sul campo. Sempre con l’inseparabile smartphone in pugno, in modo da aggiornare costantemente i cittadini tramite il suo profilo Facebook e replicare piccatamente alle critiche mosse all’amministrazione comunale per la scarsa attività di prevenzione – persi i centomila euro stanziati dalla Regione Campania per il locale ufficio di protezione civile, il cui organico è ridotto così all’osso da non consentire neanche una partita a scopa tra dipendenti – e contrasto dell’illegalità diffusa sul territorio in materia di abusivismo edilizio. «Studia già da sindaco», si lascia sfuggire – non senza un pizzico di sarcasmo – qualche irriducibile dissidente del partito anti-first lady.
La resa dei conti
Ma la strada sembra segnata, come confermano le parole di chi aveva provato a convincere il chirurgo plastico con la passione per la politica a individuare un nome alternativo in grado di mettere d’accordo tutte le anime della maggioranza. «Se non troviamo la quadra intorno a Romina Stilo, rischiamo di andare a casa prima del tempo», il monito degli esperti conoscitori del Borriello-pensiero. Un boccone amaro difficile da digerire per i diversi malpancisti della maggioranza, ora a caccia di una contromossa per provare a fermare la scalata «di chi non è stata eletta dal popolo – la tesi espressa dal camaleonte Ciro Piccirillo, la scheggia impazzita della maggioranza di palazzo Baronale – e, dunque, non può rappresentare la città». Ma il tempo a disposizione per l’eventuale ribaltone è ridotto ai minimi termini: il 26 luglio oppure il giorno successivo – a seconda della necessità di ricorrere o meno al trucchetto della seduta-bis con numero legale a otto – si tornerà in aula per votare il documento unico di programmazione e, magari, la decadenza del sindaco Ciro Borriello con conseguente promozione del vicesindaco Romina Stilo come traghettatrice fino alle elezioni del 2018.
L’incognita candidatura
Altrimenti, il primo cittadino potrebbe scegliere di tirare diritto fino al 14 settembre – il termine ultimo per rassegnare le dimissioni, sacrificio necessario per la candidatura al parlamento – in modo da valutare gli sviluppi politici nazionali e la legge con cui si andrà al voto per il rinnovo delle Camere. Così solo in autunno, dunque, Romina Stilo potrebbe diventare ufficialmente “sindaco” di Torre del Greco. Perché ufficiosamente, con Ciro Borriello già “in vacanza” da una vita, la first lady di palazzo Baronale già si muove da leader indiscussa del municipio.