Torre del Greco. Le notizie sono due: non ci sono imprenditori interessati all’acquisto dell’hotel Sakura – evidentemente la cifra di 8,3 milioni di euro viene ritenuta eccessiva per l’albergo di via Enrico De Nicola, chiuso e abbandonato da 5 anni – ma due società sarebbero pronte a rilevare in concessione l’ex “casa” degli armatori-vampiri della Deiulemar compagnia di navigazione. è l’estrema sintesi del primo round dell’asta fallimentare tenuta davanti al giudice delegato Massimo Palescandolo del tribunale di Torre Annunziata dopo la manifestazione d’interessa promossa dalla curatela rappresentata dall’avvocato Domenico Giovanni Ruggiero e dalla dottoressa Giuseppina Acampora.
L’esame delle offerte
Alla scadenza dei termini per la presentazione delle offerte, solo due società si sono decise a partecipare alla manifestazione di interesse: la prima – secondo le indiscrezioni trapelate dal tribunale di Torre Annunziata – sarebbe una realtà già esistente sul territorio da circa 20 anni e conosciuta nel settore dell’accoglienza, mentre la seconda sarebbe stata fondata a inizio anno da una cordata di imprenditori di Torre del Greco e non solo. Entrambe le manifestazioni di interesse, tuttavia, non sono legate all’acquisto dell’immobile bensì alla concessione in locazione. La base di partenza dell’asta – spostata alla prossima settimana – sarà di 10.000 euro al mese e la curatela fallimentare valuterà, inoltre, le eventuali migliorie proposte dai due concorrenti. Insomma, entro la fine del mese, il complesso turistico-ricettivo di via Enrico De Nicola – chiuso dal luglio del 2012, quando in contemporanea con gli arresti degli armatori-vampiri scattò il sequestro preventivo a opera della guardia di finanza – potrebbe aprire nuovamente i battenti dopo 5 anni.
La piscina e il parcheggio
Differente, invece, la situazione relativa al secondo e terzo lotto dell’incanto fallimentare: una sola società si è presentata con un’offerta al tribunale di Torre Annunziata direttamente per l’acquisto dei due beni immobili messi all’asta dalla coppia di curatori. L’offerta sarebbe in linea con la base d’asta – rispettivamente 420.000 euro e 159.000 euro – e, dunque, ritenuta congrua. Come per l’albergo, la decisione definitiva sulla vendita dovrebbe arrivare la prossima settimana.
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