Torre del Greco. Si era intrattenuto in strada con gli amici per due chiacchiere in compagnia. Una birra gelata, l’aria fresca della sera, la quiete di piazza Santa Croce. Così il tempo era volato fino alle 21.30, quando G.M. – quarantaquattrenne di vico Sportiello, stretta traversa di via Antonio Luise – si è accorto di avere saltato la cena a casa. «Devo scappare, altrimenti poi chi sopporta mia moglie», il commiato alla comitiva. Parole profetiche, perché – arrivato a casa – l’uomo si è ritrovato praticamente all’inferno.
Il furibondo litigio
Varcata la soglia del modesto appartamento del centro storico di Torre del Greco, G.M. è stato letteralmente investito da una valanga di insulti: «Potevi avvisare, ora la cena è fredda: non vuoi proprio perdere il vizio di fare tardi con gli scansafatiche dei tuoi compagni», l’accusa a bruciapelo di B.J., la compagna di origini polacche. Un’accusa accompagnata da grida e offese, davanti agli occhi terrorizzati della figlia della coppia di soli 10 anni. La sfuriata ha provocato la violenta reazione dell’uomo, pronto a passare alle vie di fatto per chiudere immediatamente la discussione. Ma, davanti all’aggressione del compagno, la quarantaseienne non ha esitato ha impugnare un coltello da cucina e a colpire G.M. all’addome.
Un quartiere nel terrore
Fortunatamente, le grida provenienti dall’appartamento della coppia avevano messo in allarme alcuni vicini di casa. La furibonda lite è stata segnalata al centralino del locale commissariato di polizia: «Accorrete in vico Sportiello, si stanno ammazzando», il disperato sos raccolto dagli uomini in divisa guidati dal primo dirigente Davide Della Cioppa. In pochi minuti, una pattuglia della squadra volanti e un’ambulanza del 118 hanno raggiunto la traversa di via Antonio Luise: la vittima era in una pozza di sangue e i sanitari del primo intervento hanno provveduto al trasporto al pronto soccorso dell’ospedale Agostino Maresca. La pugnalata inferta dalla donna ha provocato una profonda ferita all’addome: l’uomo non è in pericolo di vita, ma è stato trattenuto all’interno del reparto di chirurgia della struttura sanitaria di via Montedoro. Alle prime domande degli investigatori per accertare le cause del ferimento, G.M. avrebbe risposto in modo evasivo per provare a “salvare” la compagna. Ma l’improvvisata e contraddittoria ricostruzione dei fatti non è servita a convincere gli uomini in divisa.
La perquisizione nell’appartamento
Gli agenti di polizia hanno effettuato una perquisizione all’interno dell’abitazione della coppia: alla vista degli uomini in divisa, B.J. ha consegnato spontaneamente il coltello sporco di sangue e svelato il mistero dell’aggressione. «Rincasa sempre tardi, senza avvertire mai. Quando mi sono messa a urlare, mi voleva picchiare: la reazione è stata provocata dallo spavento», la confessione della donna. Al termine degli accertamenti di rito, gli investigatori hanno denunciato a piede libero la quarantaseienne polacca con l’accusa di lesioni personali aggravate.