“Né con De Luca, né con Casillo”. Andrea Orlando detta la linea ai suoi a Napoli in vista del Congresso di metà ottobre: “Niente alleanze, avanti da soli”. Come Ponzio Pilato, il ministro della Giustizia che ha sfidato Matteo Renzi alla segreteria nazionale, si lava le mani dalle correnti e guerre nel partito napoletano scegliendo di scendere in campo con un suo candidato alla segreteria provinciale. Ieri il summit all’hotel Santa Lucia con il deputato Marco Di Lello, il coordinatore social dem per la Città metropolitana, Peppe Balzamo, il portavoce Marco Sarracino e l’ex consigliere regionale, nonché componente del coordinamento della mozione Orlando durante le Primarie, Peppe Russo. Nessun sodalizio con il presidente della Regione, che nei giorni scorsi ha lanciato la sfida ai dirigenti democrat locali al grido di “Ricostruirò il partito” e dando il via al suo tour “Viaggio nella città” con prima tappa il quartiere di Fuorigrotta. “Non invischiatevi, continuate il lavoro politico che abbiamo intrapreso. Noi restiamo autonomi”, queste in sintesi le parole di Orlando ai suoi, prima di incontrare De Luca. Al presidente della Regione che ha tentato di stringere un patto per l’elezione del prossimo segretario provinciale, il ministro con toni più morbidi, ha ribadito la linea imposta qualche ora prima ai suoi, facendo capire che non ci sono margine per una trattativa. Orlando che da ex commissario del Pd a Napoli conosce bene le dinamiche del partito locale tra capicorrente, veleni e battaglie intestine non ha dubbi: “Il Pd così com’è qui è morto” ha commentato coi suoi riuniti a pochi passi dal mare in una giornata infernale per il caldo. Ma il vero inferno è quello che attende il partito ad autunno quando si dovrà scegliere il successore di Venanzio Carpentieri, che non è escluso possa ricandidarsi. Fino ad allora, marcando così ancora di più la presa di distanze, gli orlandiani daranno vita ad incontri tematici e a settembre – mese in cui si farà agguerrita la corsa alle tessere Pd – lanceranno una sorta di contro tesseramento per iscriversi alla loro associazione Dems, al costo di 3 euro. Ancora non trapelano nomi su quello che sarà il candidato orlandiano alla segreteria, ma di certo si tratterà di una persona che non ha altri incarichi politici e che dovrà dedicarsi unicamente al partito locale. “Continueremo a dialogare con i cittadini – ha commentato Balzamo al termine della riunione con Orlando – per arrivare al Congresso con un programma basato su proposte e contenuti. Non ci interessano i capibastone, né la guerra delle tessere, né uomini soli al comando, tutte strade che di certo non faranno uscire il Pd napoletano dal pantano in cui oggi si trova”. Intanto si registrano già i primi ritardi in vista del Congresso: entro il 31 luglio dovevano essere nominati i componenti dell’Ufficio provinciale adesioni, come deliberato nella Direzione provinciale, per garantire un maggiore pluralismo interno. Fino a ieri la Commissione di Garanzia era ancora a lavoro per trovare una sintesi. Nulla di nuovo, il solito Pd.
politica
2 agosto 2017
Pd, Orlando corre da solo: “Né con De Luca, né con Casillo”