Torre del Greco. In sala colloqui si presenta con la barba rasata di fresco e un nuovo taglio di capelli, alla marines. «Cercavo il tempo di passare dal barbiere da quattro mesi», la battuta per rompere il primo momento di imbarazzo. L’ha trovato dietro le sbarre del carcere di Poggioreale, dove le ore scorrono lente manco fossero minuti: dietro il sorriso leggermente abbozzato per garbo, il sindaco Ciro Borriello non nasconde la sua stanchezza. è provato, l’ex deputato di Forza Italia. Da lunedì si trova rinchiuso in una cella del padiglione Firenze, insieme a sette detenuti comuni: «Sono tutti giovani, avranno tra i 25 anni e i 30 anni. Ma mi trattano bene, non ci sono stati problemi né discussioni», la rassicurazione a chi temeva un brusco impatto con una realtà totalmente sconosciuta.
Le notti di studio
Durante le giornate, i tempi morti non mancano: qualche chiacchierata con i compagni di cella, una passeggiata all’interno del padiglione, la scoperta di un mondo in cui non avrebbe mai immaginato di essere catapultato. Invece, le notti sono sempre intense. Dedicate a un solo obiettivo: studiare con attenzione le 314 pagine dell’ordinanza di custodia cautelare pagate con il primo arresto della sua vita. «Credevo mi contestassero l’amicizia con i titolari della ditta Fratelli Balsamo – il commento al termine di un’attenta analisi delle carte -. Invece, mi accusano di avere intascato 20.000 euro al mese». Il suo legale, l’avvocato Giancarlo Panariello, annuisce con il capo. E il volto di Ciro Borriello si rasserena: «Allora, sono sollevato: sono certo di non avere preso un solo euro, dimostrerò la mia innocenza».
La questione politica
Se le certezze giudiziarie del sindaco dovranno – in ogni caso – passare attraverso i verdetti dei magistrati, le convinzioni politiche non avranno bisogno di giudici-terzi. Il sindaco – sospeso in via cautelare dal prefetto di Napoli, in ottemperanza della legge Severino – resta dimissionario e avrà tempo fino al 17 agosto per l’eventuale dietrofront. Ma Ciro Borriello neanche dopo 4 giorni di galera mostra esitazioni: «è un capitolo chiuso», afferma senza alcuna esitazione. Per poi aggiungere con un filo di voce: «Mica sono diventato pazzo». D’altronde, Ciro Borriello è consapevole del fatto che affrontare la battaglia giudiziaria da “semplice cittadino” potrebbe alleggerire la sua posizione. A dispetto delle manfrine politiche in corso a palazzo Baronale – assessori finti-dimissionari e consiglieri comunali di maggioranza incollati alla poltrona – il countdown verso il 17 agosto è destinato a finire con l’epilogo già annunciato il 28 luglio: l’addio a palazzo Baronale.
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