“La depurazione non in regola e’ il peggior nemico del turismo. Ce ne ricordiamo solo d’estate. Ma l’11% degli italiani e’ ancora sprovvisto di impianti”. Per Utilitalia (la federazione delle imprese di acqua ambiente e energia) il trattamento delle acque reflue e la depurazione – come emerge dai risultati dell’analisi di Goletta Verde di Legambiente – e’ un tema centrale su cui bisogna “investire” per avere impianti in regola invece che “pagare” quegli stessi soldi in sanzioni comunitarie. “Sono circa 10 milioni i cittadini italiani che ancora non hanno un adeguato servizio di depurazione – spiega Utilitalia – l’11% invece ne e’ ancora sprovvisto. La conseguenza diretta, oltre agli incalcolabili danni per l’ambiente e la qualita’ delle acque marine e di superficie, sono le sanzioni europee comminate all’Italia, colpevole di ritardi nell’applicazione delle regole sul trattamento delle acque. La questione ‘depurazione’ spesso pero’ viene avvertita o quando l’Europa ce lo ricorda oppure soltanto nel periodo estivo”. Tra l’altro “molte delle aree ‘bacchettate’ dall’Ue sono rinomate localita’ turistiche del nostro Paese: cosi’ da Cefalu’ a Courmayeur da Rapallo a Trieste da Napoli a Roma e in parte Firenze, da Ancona a Pisa, registrano carenze. In tutto quasi 1.000 che non rispettano le regole comunitarie sul trattamento delle acque reflue. Tra le Regioni piu’ colpite, Sicilia, Calabria e Campania”. Proprio allo stretto legame che c’e’ tra l’acqua e il turismo sara’ dedicata una sessione specifica del Festival dell’Acqua, in programma quest’anno a Bari dall’8 all’11 ottobre: gli aspetti da considerare vanno dalla tutela della balneazione (dove diventano fondamentali le infrastrutture depurative) alla presenza di un adeguato numero di fontanelle o case dell’acqua.
CRONACA
11 agosto 2017
Utilitalia, mancata depurazione e’ peggior nemico del turismo