Ha deciso di rompere il silenzio dopo due giorni passati a incassare la solidarietà di amici e conoscenti lungo la strada. Pochi, quelli che non gli hanno mostrato vicinanza in un periodo delicato come quello che sta vivendo. La scorsa notte ha trovato fuori dalla sua abitazione la testa di un maiale putrefatto, lanciata da persone – ancora non identificate – e indirizzata all’esterno del portone. Quello che Nicola Salvati, il vicesindaco di Poggiomarino, sta attraversando, non è un periodo facile. Il “souvenir” lanciato due notti fa da alcuni balordi ha choccato tutti. Lui per primo. Un avvertimento ancora avvolto nel mistero e su cui da due giorni indagano i carabinieri della stazione di Poggiomarino, agli ordini del maresciallo Andrea Manzo e coordinati dal capitano della Compagnia di Torre Annunziata Andrea Rapone. Alla luce dell’episodio increscioso della scorsa notte e delle numerose ricostruzioni derivate da quell’inquietante “regalo” lasciato all’esterno della palazzina, in cui il numero due del palazzo comunale di piazza de Marinis vive, Nicola Salvati ha deciso di rompere il silenzio in cui si era chiuso subito dopo l’avvertimento ricevuto. Lo fa con una nota ufficiale nella quale il vicesindaco prova a far chiarezza su quanto accaduto la scorsa notte. Nel documento protocollato nel primo pomeriggio di ieri il vicesindaco di Poggiomarino si dice «sconcertato per un accadimento del genere». Ma allo stesso tempo rende noto di «non aver mai ricevuto alcun tipo di ricatto o intimidazione di carattere politico». Una versione già esposta ai militari dell’Arma della stazione cittadina, a cui ha chiesto aiuto già la scorsa notte al momento del ritrovamento della testa di quell’animale all’esterno della sua palazzina. Esclusa, allora, la matrice riconducibile al suo incarico di assessore al Comune di Poggiomarino. Salvati, dunque, sembra tranquillo e in merito al raid che vede tra i destinatari proprio la sua famiglia dice di «confidare nelle forze dell’ordine affinché si faccia assoluta chiarezza su quanto accaduto».
L’inaspettato silenzio
del sindaco
Chi s’aspettava una presa di posizione del sindaco in merito alla vicenda che ha colpito la famiglia Salvati, resterà deluso. Il primo cittadino di Poggiomarino, Leo Annunziata, non ha diramato alcuna nota ufficiale (quella di ieri pomeriggio è a firma di Nicola Salvati) dopo quanto accaduto l’altra notte nei pressi dell’abitazione del suo vicesindaco, tantomeno ha provato – sia sulla sua pagina ufficiale che su quella personale – a lasciare un messaggio di solidarietà al suo braccio destro, “limitandosi” a condividere (via social s’intende) il comunicato uscito fuori da Palazzo de Marinis nel primo pomeriggio di ieri. Un atto dovuto, stavolta venuto meno. Uno strano silenzio che, tuttavia, fa molto rumore. Il sindaco avrà sicuramente espresso di persona la propria vicinanza a un assessore che ha voluto fortemente nell’esecutivo, ma avrebbe potuto trovare senz’altro un modo più istituzionale per rendere noto – anche alla cittadinanza – il sostegno, in un periodo così delicato, a un amico prima ancora che un assessore della sua giunta.