Bombole di gas consumate, barili dâolio, cassette di plastica, bottiglie e centinaia di altri tipi di rifiuti. Lâarenile di via de Gasperi, a Castellammare di Stabia, è una discarica a cielo aperto. La denuncia arriva dal Circolo Legambiente Woodwardia, che dopo un sopralluogo in zona, ha riscontrato che una grossa quantità di rifiuti era depositata sulla spiaggia a nord della città . Una serie di scatti da far rabbrividire: da un lato la maestosità della natura con il mare e il Vesuvio sullo sfondo, dallâaltra lâinciviltà umana palesata dalla spazzatura accumulata sulla spiaggia.Â
La maggior parte dei rifiuti vengono trascinati dal mare sullâarenile, ma secondo Legambiente il problema principale è che «nei nostri fiumi, nelle nostre montagne, abbandoniamo di tutto di più», dicono i volontari, proponendo educazione ambientale per tutti.Â
Ai veleni trasportati dal mare, però, si aggiungono anche quelli lasciati dagli incivili. Eâ il caso, ad esempio, di bombole del gas ormai consumate o barili di olio per motori, abbandonati probabilmente da incivili che provocano danni incalcolabili allâarenile.Â
Più volte lâamministrazione comunale di Castellammare di Stabia ha dovuto provvedere alla rimozione di quantità enormi di rifiuti dalla spiaggia, anche in corso Garibaldi, per lo più vetro e plastica. Interventi che gravano pesantemente sulle tasche dei cittadini, costretti a pagare le bonifiche.Â
LâamministrazioneÂ
«Siamo stanchi, Castellammare non può essere considerato come il ricettacolo di rifiuti di tutti i Comuni che vengono attraversati dal fiume Sarno-dice lâassessore Balestrieri -Alla foce câè un impianto dotato di una griglia che dovrebbe evitare alla plastica e ad altri rifiuti di arrivare a mare, ma non è in funzione, non si capisce di quali interventi di manutenzione necessita e chi la deve gestire. Di certo non può farlo il Comune, anche perché non sarebbe giusto far pagare ai cittadini stabiesi i costi di smaltimento di rifiuti che arrivano dalle tante città che vengono attraversate dal Sarno». Eppure, di volta in volta, Palazzo Farnese è costretta a sborsare soldi per bonificare la spiaggia dai rifiuti che vengono trascinati dal mare e poi smaltirli: «Eâ arrivato il momento che anche la Regione si faccia carico di questo problema, chiederemo la convocazione di un tavolo con tutti gli enti locali interessati- anticipa Balestrieri -Con i centinaia di milioni di euro che sono stati spesi negli anni per il fiume Sarno oggi dovremmo avere un corso dâacqua limpido, invece, se possibile la situazione è addirittura peggiorata e a pagarne le conseguenze sono i comuni di Castellammare e Torre Annunziata. Siamo stanchi di subire a causa dellâinettitudine di tutti quegli enti locali che dovrebbero vigilare e beccare i delinquenti che sversano abusivamente nei vari canali e affluenti del Sarno». Lo stesso discorso vale anche per il Rivo San Marco: «A Castellammare dovrebbe arrivare solo lâacqua e invece rimane una fogna a cielo aperto, perché quei comuni dei Lattari, in particolare Pimonte, che dovrebbero vigilare e impedire gli scarichi abusivi, non lo fa. Chiederemo lâintervento della Regione, non ne possiamo più», conclude Balestrieri.